di Andriy Sberlati
Il sogno di “The Magic Castle” nella cornice medievale del Castello di Gradara
«Ogni numero di magia è composto da tre parti o atti» è l’incipit del film “The Prestige” di Christopher Nolan.
“La prima parte della magia è chiamata “la Promessa”. L’illusionista vi mostra qualcosa di ordinario.
Il secondo atto è chiamato “la Svolta”. L’illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario. Ma ancora non applaudite.
“Ora, voi state cercando il segreto, ma non lo troverete, perché in realtà non state davvero guardando. Voi non volete saperlo, voi volete essere ingannati”.
Il terzo atto, quello più difficile, è definito “il Prestigio” ed è quello che fa applaudire lo spettatore, che fa rimanere estasiati”.
Si vive parte di questa magia al “The Magic Castle”, rassegna di quattro giorni, all’insegna della fantasia, dedicata a piccoli e grandi, nel meraviglioso Castello di Gradara, un arroccato borgo medievale nelle Marche.
L’illusionista, in questo caso, è Marcello Franca, artista, attore e trasformista, nonché direttore artistico del festival dalla prima edizione.
Con la sua inventiva e la sua creatività, ha trasformato un piccolo, ma tanto grazioso borgo, rendendolo qualcosa di straordinario, non ordinario. Chi entra al “The Magic Castle” non sa cosa lo aspetta e ne esce stupito, ma soprattutto arricchito.
Durante questo decimo appuntamento – nonché primo anniversario – la magia non ha avuto confini e tutti si sono lasciati catturare dalla fantasia, godendo di una variegata selezione di spettacoli dal respiro internazionale. I colori, le luci, i travestimenti, tutto ricorda un circo a cielo aperto.
Dal body-painting di Johannes Stotter alle acrobazie di Sergii Timofeev, dalle illusioni degli eVolution Dance Theater agli irrefrenabili rullanti dei Moz Drums chiunque ha potuto godere della suggestione che solo il “The Magic Castle” può regalare. Un’atmosfera – quella che Marcello Franca ha voluto ricreare durante le quattro serate – che unisce la bravura degna del Cirque du Soleil all’incanto di una storia Disney. La ricca programmazione ha permesso di assistere a tutti gli spettacoli, godendo appieno della gioia e della magia del borgo. Un borgo – quello di Gradara – fatato, onirico e poetico.
Come Alice si è “tuffata” nella tana del Bianconiglio, allo stesso modo le famiglie varcano l’immenso portone d’ingresso e, accolti da un enorme drago dorato sputa-fumo e dal suo domatore, vengono immediatamente immerse in un’atmosfera da favola. Si può percorrere la Strada del Drago, passeggiare per la Strada delle Farfalle, riposarsi nella Piazzetta della Follia. Ci si può sedere nella Piazza Pazza e godersi uno dei tanti spettacoli nell’Arena Magica.
Si può osservare un enorme camaleonte umano al Teatro Abracadabra e, alla Cova del Drago, si può assistere alla schiusa di un uovo alquanto particolare. Non serve attraversare la “Terra di Mezzo” di J.R.R. Tolkien per incontrare fate, elfi, gnomi. Non è necessario oltrepassare l’armadio incantato di C.S. Lewis per mangiare accanto a un dragone cinese, a uno struzzo gigantesco o ai magnifici Saurus dei Close-Act Theater.
“Nulla si sa, tutto si immagina” diceva Federico Fellini e al “The Magic Castle” l’immaginazione diventa realtà. Non c’è età che tenga, gli spettatori – numerosi durante tutte e quattro le serate – si divertono e si lasciano avvolgere dall’atmosfera unica.
Come un sogno svanisce poco prima del risveglio, ma rimane comunque impresso, allo stesso modo “The Magic Castle” lascia un segno indelebile nelle persone che lo hanno visitato, stimolandole a tornare durante il corso degli anni. Stavolta però, non c’è nessuno a gridare «Alice, Alice svegliati!» e, una volta tornati a casa, si rimane ancora con il dubbio se ciò che si è visto sia stato solo un sogno o fosse tutto vero.
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