UN MAGICO INCONTRO TRA OCCHIO E ORECCHIO

Nell’ambito ed in vista della ricorrenza del 50° Anniversario della fondazione del Circolo (1974-2024), il Gruppo Fotografico DLF Chiavari ha proposto un omaggio fotografico all’album che ha fatto la storia della musica rock e che, nel 2023, ha compiuto anch’esso 50 anni.

La mostra fotografica, con prefazione a cura del critico e docente fotografico Prof. Giancarlo Torresani, è stata inaugurata il 16 dicembre con termine il 7 gennaio 2024, dando il via al 50° anniversario del Gruppo Fotografico e rappresentando, quindi, il primo di una serie di eventi che lo stesso proporrà alla città di Chiavari nel corso del corrente anno.

Cinquant’anni fa – il 1° marzo 1973 – usciva negli Stati Uniti d’America “The Dark Side of the Moon”, l’ottavo album del celebre gruppo musicale britannico Pink Floyd, a cura della Capitol Records.
Un album tra i più importanti, entrato nella storia del rock, che parla di tutto ciò che sfugge al nostro lato razionale, che esplora il nostro lato oscuro, quel lato buio della luna che è dentro di noi.

Cinquant’anni fa, si affacciava sul mondo della fotografia, anche il “Gruppo Fotografico DLF-EFI Chiavari” che celebra mezzo secolo di fotografia con varie iniziative tra le quali questa originale mostra fotografica collettiva dal titolo: “The Dark Side of the Moon 1973-2023”.

Un anniversario all’insegna del connubio tra musica e fotografia; una relazione ben documentata non solo dai foto-reporter musicali, ma anche da molti fotografi di scena che dopo aver fatto la loro comparsa nei teatri d’opera li ritroviamo (dalla seconda metà del XX° secolo) sui palchi dei concerti pop-rock.

La musica e la fotografia sono due mie grandi passioni (lo ammetto), due forme diverse di espressione ma entrambe potenti, d’impatto, immediate, due linguaggi che secondo il mio punto di vista arrivano direttamente al cuore. L’una si avvicina e tende la mano all’altra, ed è questo che rende magico il loro incontro. Potremmo dire che fotografia è muta, la musica è cieca: ma che spettacolo, che fuochi d’artificio quando queste due arti diversamente abili s’incontrano!

La fotografia, protesi meccanica dell’occhio, era già adulta quando Edison inventò il fonografo, protesi meccanica dell’orecchio; e fu quello il vero incontro fra queste due percezioni e, da allora, le copertine dei dischi, le riviste di spettacolo, i poster nelle camere degli adolescenti, divennero l’altare di quello splendido matrimonio misto.

La musica in fotografia è una gigantesca metonimia, ti mostra una cosa per suggerirtene un’altra; la si può vedere, come dimostrano le immagini presenti in questa mostra in un abbraccio che emula ed identifica gli eroi del suono e quelli della luce.

Quanti sono i fotografi musicisti che abbiamo incontrato nella storia della fotografia?

Ansel Adams fino a vent’anni era una promessa del pianoforte classico, Weegee sbarcava il lunario accompagnando al violino i film all’epoca del cinema muto, Florence Henri studiò piano a Parigi addirittura con Ferruccio Busoni, e ancora Lisette Model, James Coburn, Eugene Smith, William Eggleston, “Chim” Seymour e molti altri ancora, tutti suonavano (più o meno bene) qualcosa.

Questa “originale” collettiva fotografica prende egregiamente in esame i vari intrecci narrativi del concept album, uno dei più riusciti di tutti i tempi (“Speak to me” – “Breathe” – “On the run” – “Time” – “The great gig in the Sky” – “Money” – “Us and them” – “Any color you like” -“Brain Damage” – “Eclipse”) intrecci che vanno così a comporre un racconto sull’esistenza umana: la nascita e la morte, il passare del tempo, la violenza, la follia, la guerra.

Buona visione, anzi… buon ascolto!

Prof. Giancarlo Torresani – Docente e critico fotografico BFI – ESFIAP – SemFIAF

1