di Francesca Fabbri Fellini – Foto di Graziano Villa ©
La storica Bottega di tele stampate di Pascucci a Gambettola famosa in tutto il mondo, da 7 generazioni tramanda di padre in figlio la memoria grazie a mani sapienti.
Pascucci per me vuole dire casa, calore, tradizioni, un secolare fascino di questo antico mestiere artigiano.
I miei occhi s’illuminano quando entro nella loro Bottega Pascucci, dove sugli scaffali è documentata la loro storia attraverso gli stampi dal 1826.
Adoro gli stampi di Sant’Antonio Abate, Santo protettore degli animali, realizzati nel corso degli anni tramite i disegni di tanti artisti.
I Santi protettori delle città romagnole sono stati disegnati per i Pascucci dall’artista Tinin Mantegazza, scomparso nel giugno del 2020 a Cesena.
Quando mangi sulle tovaglie dei Pascucci è come se vedessi delle scene di vita quotidiana romagnola.In altre parole le loro tovaglie richiamano il sapore e il piacere della memoria.
Che dire della ‘tovaglia che vola’, con le farfalle disegnate da Tonino Guerra.
Pensate, nella loro Bottega, Riccardo Pascucci ha uno stampo Ottocentesco con il quale è stata fatta la ‘tovaglia dell’infanzia’ dello zio Federico, la tovaglia sulla quale mangiava d’estate la domenica dai nonni paterni a Gambettola nella casa in Via Soprarigossa, quando andava a trascorrere le vacanze per i primi 5 anni della sua vita.
La tovaglia è stampata sulla tela di canapa antica con la ruggine del ferro, l’aceto e la farina secondo un’antica ricetta.
1826 a Gambettola, nel cuore della Romagna, la famiglia Pascucci apre bottega. Si rivive il procedimento suggestivo e unico della stampa xilografica; le matrici in legno intagliate a mano, impregnate della pasta colorante vanno a decorare i tessuti di lino con figure geometriche, floreali o animali facenti parte del ricco patrimonio iconografico popolare. La famiglia Pascucci di Gambettola è la più antica testimone di quest’arte: da sette generazioni custodisce e rinnova questa attività nel rispetto della tradizione e nello slancio dell’innovazione. Nei suoi locali è possibile ammirare come nascono prodotti unici nel loro genere per l’attenzione, la cura e l’originalità con cui vengono realizzati.
La famiglia di tintori inizia l’attività della stampa su tela e la bottega si riempie di canapa, lino e odore di aceto. I disegni, presi dai repertori delle accademie, imitavano i ricami troppo costosi per la società rurale e ritraevano gli elementi della natura circostante. Alla fine dell’Ottocento, oltre all’uso domestico, le tele stampate erano utilizzate per abbellire il bestiame durante le fiere e fu proprio quest’ultima usanza a garantire la sopravvivenza dell’arte della stampa. Con lo sviluppo del turismo balneare la stampa trovò un’ulteriore applicazione nelle tende da spiaggia.
Il colore usato per la stampa, anche oggi simbolo di una tradizione fortemente radicata nel territorio, era il ruggine, prodotto regalato dal ferro ossidato in disuso, di cui Gambettola era la patria, ma oggi, assecondando il gusto e le necessità del vivere moderno, la gamma dei colori si è ampliata consentendo maggiori possibilità espressive.
Gli stampi, incisi a mano su legno di pero, diventano le matrici per la creazione delle tele stampate. L’intaglio del legno, secondo le necessarie caratteristiche che la stampa richiede, è parte del patrimonio che la famiglia si tramanda attraverso l’osservazione e la pratica, la conoscenza del materiale e la passione; è un’arte nell’arte!
Radicata nel suo territorio, la famiglia Pascucci ha continuato attraverso le generazioni a tramandarsi i segreti del mestiere, la passione e lo slancio creativo, mantenendo inalterato il processo di stampa, creando nuovi colori e inventando nuovi disegni anche grazie alla collaborazione con artisti affascinati da questa storica attività: dagli anni Duemila, numerosi artisti hanno iniziato a donare alla bottega le loro creazioni per trasformarle in stampa, accorciando ancora di più la distanza che separa questo mestiere artigianale all’arte.
Gli Artisti della Bottega
Gli incontri con personalità artistiche come Tonino Guerra hanno cambiato il volto della Stamperia.
L’avanzamento della tecnologia ha influito in minima parte sul procedimento produttivo: la preparazione dei colori segue ancora la ricetta antica (e segretamente custodita), la tecnica di stampa non ha ceduto alle agevolazioni sbrigative della catena di montaggio e dell’automatizzazione.
La canapa, scomparsa nel nostro territorio e solo recentemente reintrodotta, è stata sostituita dal lino, ugualmente naturale e resistente. L’unico passaggio in parte affidato ad una macchina è la stiratura del prodotto, infatti per questioni di efficienza non è più possibile utilizzare il vecchio mangano che ancora oggi troneggia all’interno della bottega: il procedimento produttivo è stato lievemente modernizzato solo dove l’intervento ha reso giovamento al prodotto finale.
Dal 1826 a oggi, dalla piccola bottega di Gambettola, i Pascucci hanno portato i loro tessuti stampati in giro per la Romagna attraverso i mercati e le fiere, superando poi il confine della regione e della nazione. Con la loro genuina bellezza di manufatti artigianali i tessuti stampati hanno conservato il sapore del prodotto unico e legato alla sua terra d’origine, conquistando però il mercato internazionale.
La bottega conserva inalterato l’ambiente in cui la stampa delle tele veniva e viene realizzata, luogo di storia di una famiglia, di un mestiere, di un frammento di società, e per l’ambiente stesso, oltre che per l’attività, attira turisti interessati a conoscere uno dei pochi luoghi di artigianato ancora conservati intatti. Per i suoi meriti e per la sua storia quasi bicentenaria, la bottega dei Pascucci nel 2008 è stata una delle sedi scelte dal FAI (Fondo Ambientale Italiano) per il suo riconosciuto interesse storico e culturale.
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