Regia di Nicoletta Perondi
Volterra – Teatro Persio Flacco
Volterra, capitale toscana della cultura 2022, domenica 10 aprile u.s., nell’ambito degli eventi celebrativi del bicentenario del Teatro Persio Flacco, ha celebrato l’arte a 360 gradi con un evento che è riuscito a esaltare teatro, cinema, musica, pittura e poesia in un unicum originale e accattivante degno di una capitale della cultura: 130 professionisti, tra cui 50 coristi e 40 orchestrali, l’opera ha incontrato il cinema con “Pagliacci”, il capolavoro lirico di Ruggero Leoncavallo che ha debuttato nel nuovo allestimento di Nicoletta Perondi, tra suggestioni felliniane e contaminazioni artistiche. L’opera “Pagliacci” è uno tra i più celebri melodrammi di tutta la storia della lirica italiana, europea e mondiale.
La vicenda di Canio, pagliaccio assassino per gelosia della moglie Nedda, ha visto nei ruoli dei protagonisti il tenore Delfo Paone e la soprano Silvia Pacini; nel cast anche il baritono Luca Bruno e il tenore Luis JavierJiménez nei ruoli rispettivamente dei commedianti Tonio e Beppe, oltre al baritono Fabrizio Crisci che interpreta Silvio, l’amante di Nedda. Pur attenendosi all’ambientazione storica dell’opera, Nicoletta Perondi si rifà a un mondo immaginifico e a visioni magiche tipicamente felliniane, arricchendo la messa in scena con ballerini, acrobati, circensi, veri pagliacci e danzatori aerei.
La regista – una carriera quarantennale tra palcoscenico e grande schermo, già collaboratrice di Sergio Leone, Franco Zeffirelli, Luca Ronconi e Giorgio Strehler – firma un lavoro che intreccia teatro e settima arte, facendo dell’utilizzo di proiezioni 3D, riprese in presa diretta, effetti ottici e montaggio cinematografico la sua cifra stilistica.
Un lavoro complesso, possibile solo grazie a un collaboratore d’eccezione: Sergio Metalli dello Studio Ideogramma, una delle maggiori realtà italiane nel settore. Ricreare un’estetica classica, come l’ambientazione di un’opera, con un approccio visivo veloce e ricco di immagini interattive: questa è stata la sfida della regista. L’obiettivo? Avvicinare i più giovani, che vivono costantemente immersi in un mondo di immagini rapidissime, al mondo della lirica; renderlo per loro più familiare. Questo vale anche per il tipo di recitazione che spesso troviamo in ambito operistico, molto orientato al canto e troppo poco all’interpretazione. Agli artisti con cui collabora la Perondi chiede sempre di interpretare le parole che pronunciano, concentrandosi con pari energia sulla performance attoriale.
“Ho avuto la fortuna di lavorare con autori del calibro di Warren Beatty e Bernardo Bertolucci; una volta tornata al teatro, il cinema mi è rimasto dentro” racconta la regista Perondi “Un altro esempio? Vittorio Storaro è stato mio maestro. Ora per quanto riguarda immagine e colore il mio riferimento è lui”.
È sempre il cinema la chiave della collaborazione con Francesca Fabbri Fellini, giornalista, scrittrice e regista, ultima erede e ambasciatrice nel mondo dell’uomo dai 5 Oscar. La sua “Fellinette”, una bambina disegnata su un quaderno nel lontano 1971 da Federico Fellini stesso, è la protagonista di una favola ambientata sulla spiaggia di Rimini il 20 gennaio 2020, giorno del centenario della nascita del maestro.
Attraverso la sua fervida immaginazione di bimba il pubblico ha vissuto un’avventura malinconica e meravigliosa, dove riprese in live action e parti in animazione hanno celebrato il più grande dei registi con atmosfere oniriche e piene di poesia. “È stato mio zio Federico – ha ricordato Francesca Fabbri Fellini – a introdurmi per la prima volta al mondo del circo, che lui amava tanto. Lui diceva che i pagliacci erano stati gli ambasciatori della sua vocazione.
Per questo nel mio cortometraggio ho voluto omaggiarlo anche attraverso la figura dei pagliacci, che tornano poi nella collaborazione con Nicoletta Perondi. Mio zio Federico amava l’opera, è stato corteggiato per anni dal Teatro alla Scala e dal Teatro dell’Opera di Roma perché firmasse una regia. Lui non ha mai ceduto, ma ha dato il suo tributo al melodramma, nel suo film “E la nave va”.
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