di Francesca Fabbri Fellini – Foto di Graziano Villa
Saveurs et Style
Pareti rosa cipria e sedie viola pastello su un pavimento in marmo a scacchi bianchi e neri: Les Jardins du Lotus è uno dei locale alla moda della città e una tappa obbligata quando si è a Marrakech!
Il ristorante, un’antica dimora dell’800 si trova nel cuore della medina, vicino a Dar el Bacha, il che lo rende il posto perfetto per una pausa pranzo. E’ una dimora dell’800, dove si può mangiare nel patio esterno oppure nelle sale interne.

L’Executive Chef Clarisse Jolicoeur e Sergio Meza – ©GrazianoVilla

Augustin Lafournère – ©GrazianoVilla
L’Executive Chef messicano-canadese Clarisse Jolicoeur ha creato un menù biologico e salutare ispirato alla cucina messicana. I piatti sono freschi e raffinati: specialità mediterranee ed internazionali cucinate dallo chef mexicano Sergio Meza, mexicano doc con un’esperienza nelle cucine dei più famosi ristoranti del mondo. I suoi buonissimi tacos e tortillas regalano una Fiesta Mexicana agli ospiti del ristorante.
Abbiamo provato diversi piatti e tutti erano semplicemente fantastici. I miei preferiti sono stati gli Shrimp Tacos. Ci sono anche molte opzioni vegane!
Che dire dei dolci del Maestro pasticcere: Augustin Lafournère
Una location meravigliosa dall’arredamento sofisticato.
Atmosfera trendy la sera con musica e dj set mentre durante il pranzo è molto tranquilla.

Marrakech – Les-Jardins-du-Lotus – ©GrazianoVilla
Intervista a Clarisse Jolicoeur – Executive Chef – “Les Jardins du Lotus”
“Mangiare è un’esperienza sensoriale”
Clarisse Jolicoeur l’executive chef ovvero il CEO della cucina del ristorante Jardins du Lotus a Marrakesch, è colei che dirige, coordina e controlla che tutto funzioni alla perfezione. Tra i suoi compiti c’è anche l’approvazione del menu, la creazione di nuovi piatti e la gestione del budget.
Clarisse, ho letto che il tuo motto è ‘Life is Tacos,Tacos is Life’, ce lo puoi spiegare?
Sì, io sono cresciuta in Messico, mio padre è canadese, mia madre è messicana. Tutta la mia infanzia l’ho trascorsa in Messico, e per noi mexicani, i tacos sono il miglior cibo che ci sia. E’ un cibo molto facile in Messico, in ogni rione trovi dei buoni tacos. Per me i tacos sono un cibo di conforto, e sono molti i tipi di tacos.
Che cos’è per Clarisse il cibo?
Dovete sapere che sono cresciuta con le mie due nonne, delle super cuoche. Arrivavo a casa da scuola, e ricordo che mia madre mi aveva cucinato un cucchiaio di minestra che sempre mi confortava. Ricordo che per Natale cucinavamo tutte insieme: io, mia mamma e le nonne. Per me il cibo è conforto, emozione e famiglia.
Ai Jardins du Lotus, sei arrivata cinque anni fa, da Montreal. Cosa ti piace del Marocco?
Il Marocco mi incanta, mi piace molto il clima caldo, il sole tutto l’anno, la gente e la cultura sono molto caldi, come i messicani, mi ricordano molto la mia cultura, e mi sento come a casa, qui in Marocco.
Tu sei una mamma, che cosa cucini con la tua dolce Martina ?
Cuciniamo molti pancake tutte le domeniche. A noi piace fare molti biscotti perché per lei è come un gioco. Le preparo molte zuppe di verdure, e ti assicuro che è l’unica maniera per farle mangiare le verdure . Io vivo in una casa vicino ad un’azienda agricola di nostri cari amici, il socio di mio marito. Una volta alla settimana vado da loro per respirare, trovare ispirazione per nuove ricette raccogliendo le verdure che coltivano. Per me i colori degli ingredienti della natura che metto nelle mie ricette sono la vita.
La cucina qui al Jardins du Lotus è una cucina bio-etnica,c’è il tuo Messico e c’è tutto il discorso dei fiori, del colore.
Certo, a me piace proporre cibo semplice, fresco, con buoni ingredienti. Gli ingrediente sono sempre al primo posto: freschi, croccanti, verdure, tacos, ovviamente, con molte erbe, molte insalate. Nei miei piatti c’è sempre un tocco messicano e un tocco canadese.
Il cibo, è ?
Il cibo per me è Amore. Mangiare è un’esperienza sensoriale che coinvolge tutti i 5 sensi. Adoro cucinare un piatto curando l’estetica, perché un piatto può essere delizioso, ma deve essere anche bellissimo.
Il personaggio più importante per il quale hai cucinato?
L’attore Pedro Pascal, del quale sono una grande fan, un attore incredibile. Poi Olivier Rustemberg, la madre del re. L’Ambasciata del Messico, tutti gli Ambasciatori dell’America Latina, è un onore per me cucinare per loro.
Intervista a Sergio Meza – chef del “Jardins du Lotus”
“La semplicità non è semplice”
Lo chef messicano Sergio Meza è un ragazzo pieno di gioia. Questo tocco giocoso arriva anche nella sua cucina. Ha tanti capelli rossi, tatuaggi fantastici e un malizioso senso dell’umorismo, è stato lo chef più giovane nella lista dei 50 migliori ristoranti dell’America Latina. E’ convinto che il vero lusso sia nel prodotto in sé, nel modo in cui lo si prepara, non in quanto costa. Per lui tutti gli ingredienti hanno lo stesso valore gastronomico. Gli piace fare piatti molto semplici. Il suo stile di cucina? Non può dirlo. E’ stato abbastanza fortunato di vivere in tutto il mondo, quindi la sua cucina è infusa di influenze asiatiche, europee, nordiche, francesi, spagnole, messicane, latinoamericane, colombiane e cilene, con un tocco messicano molto deciso. Insomma possiamo dire che quella di Chef Meza è una cucina freestyle.
Quando hai capito che il cibo sarebbe stata la tua vita?
Tutti hanno dei ricordi della loro infanzia dove la mamma e la loro nonna cucinavano per loro. Non è il mio caso. Mia madre non sa cucinare. E non le piace nemmeno. Un giorno ho visto qualcosa che sembrava un programma televisivo. Non lo so. E ho detto, oh, questo mi sembra interessante. Avevo 12-13 anni. E poi ho iniziato a lavorare lentamente in cucina, e mi sono innamorato di questo mestiere. E adesso sono passati 20 anni. Ho visitato circa 40 paesi, ma ho abitato in 10. Se includo il Mexico.
Il paese dove ti è piaciuto di più cucinare?
Ho imparato a cucinare in Spagna, poi mi sono spostato in Danimarca a Copenaghen da Noma, ristorante icona della Nuova cucina Nordica, miglior ristorante al mondo per ben 5 volte, poi ho avuto un ristorante di successo a Bogotà in Colombia, che un giorno ho poi deciso di lasciare. Girando il mondo ti posso rispondere che cucinare in Giappone, come ti risponderebbe ogni chef, è stata un’esperienza diversa. La mentalità, i prodotti, la vita in generale mi ha cambiato. Ho anche abitato in Cile, paese che per la sua vasta estensione territoriale e i vari climi che lo caratterizzano, vanta una gastronomia molto variegata a base di prodotti agricoli deliziosi.
Qui al Jardins du Lotus cosa proponi alla tua clientela ?
Ciò che voglio fare qui è usare le influenze messicane e alcune influenze mediterranee, perché siamo molto vicini, possiamo prendere tutti i prodotti, e fare cose semplici, ma deliziose, che sono anche bellissime da guardare.
Che cosa ti piace della cucina di Chef Clarisse?
Penso che il suo cibo sia organico e delicato. La maggior parte delle volte delicato quando parli di un cibo significa che non ha troppo sapore, ma in questo caso invece lo ha.
Il piatto che consiglieresti dal vostro Menu ?
Sono un messicano, amo i tacos e i cheviches (piatto a base di pesce e/o frutti di mare crudi e marinati nel succo di limone, insieme ad alcune spezie) che Clarisse fa, e mentre stiamo cambiando il menu, faremo molte cose diverse, quindi direi la tartare di manzo e i pesci con il vino e la salsa di caviale.
Lavorare a Marrakech a Les Jardins du Lotus, questo posto per visionari, che cosa significa per te?
Per me è un po’ come il sole: ti dà calore, ti dà energia, ti fa venir voglia di uscire, di stare lì con gli amici. Al Jardins ogni giorno va in scena l’arte del buon mangiare e del buon bere. Penso che Les Jardins possa essere tutto: business, un negozio, una festa. Per me è una operazione molto ben curata, che mi piace davvero, e le persone che vengono qui sono felici e lo apprezzano, quindi è sempre bellissimo lavorare dove tutto è bellissimo. Non credi? Chef Meza, buena vida !
Chi è Francesca

Francesca Fabbri Fellini
Francesca Fabbri Fellini è nata a Bologna nel 1965 sotto il segno dei Gemelli, ascendente Bilancia. Da quel giorno è scritto nelle stelle che sarà curiosa, dotata di grande senso dell’umorismo, del teatrale, di doti comunicative e una grandissima simpatia.
Alla continua ricerca di stimoli intellettuali.
La sua professione da grande?
Avrà a che fare con il mondo della parola.
A Bologna, il 6 giugno del ‘65, il giorno del suo battesimo, i suoi genitori, Maria Maddalena Fellini e il dott. Giorgio Fabbri scelsero come padrino lo zio Federico Fellini e come madrina la zia Giulietta Masina.
Lo zio ‘Chicco’, come lo chiamava lei, le insegnò sin da piccola che esistono due vite: quella ad occhi aperti e quella ad occhi chiusi.

F.Fellini e G.Masina_battesimo al battesimo di Francesca
Da emiliano-romagnola è dotata di coraggio personale, laboriosità, vivo senso dell’ospitalità, carattere franco, aperto e allegro. Si diploma al Liceo Linguistico.
A 23 anni dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere si trasferisce a vivere a Roma dove la sua vita si svolgerà sino al 2006, anno del ritorno a Rimini dove ad oggi vive e lavora.
Nel 1987 ha firmato la sua prima scrittura in video con la Rai, per il programma “Muoviamoci” su Rai Due, con Sidney Rome, ben 180 puntate. Dopo questa esperienza, ha firmato molti altri contratti con la Rai, con la qualifica di scrittura in video.
Dal 1999 al 2006 è stata una delle inviate de “La vita in diretta”, lo storico contenitore pomeridiano in onda sulla Rai dal 1991.
Ha lavorato con celebri autori televisivi come Michele Guardì, Enza Sampò, Giovanni Minoli, Daniel Toaff, Licia Colò.
La televisione le piace molto, ma il cinema è da sempre nel suo Dna (si definisce “cresciuta a cinema e tortellini”) : tra il 1993 e il 1997 ha collaborato con il network radiofonico RTL 102.5, occupandosi proprio di cinema, e grazie a questa esperienza è diventata giornalista professionista nel 1997.
Dal 2004 al 2006 ha firmato e condotto sempre sul network radiofonico RTL la trasmissione “Asa NIsi MAsa – L’ANIMA del cinema” che prendeva il nome dalla frase magica ripetuta da Guido/Mastroianni, protagonista di “Otto e mezzo” di Fellini.

Alfie, Francesca e Graziano
Dal 2009, dopo l’incontro con il fotografo Graziano Villa (compagno di vita e di lavoro) si occupa della curatela delle sue mostre fotografiche, dall’ideazione alla realizzazione finale. Gestisce e organizza il portfolio del Villa, presentandolo a gallerie e festival. Elabora progetti di mostre fotografiche, scrive comunicati e gestisce la comunicazione dell’evento in maniera autonoma, conoscendo anche le tecniche di illuminazione ed allestimento utili per le esposizioni.
“La Fellinette”, così la chiamava lo zio Federico,(disegnandola a pastelli in un foglio di quaderno), ama la buona tavola, il cinema, il teatro, la radio, i libri, la fotografia, i fiori e soprattutto fare lunghe passeggiate sulla spiaggia con il suo più grande amico : Alfie, un barboncino bianco al quale manca la parola.
Per le celebrazioni del Centenario della Nascita dello zio Federico Fellini nel 2020, Francesca ha scritto e diretto un cortometraggio a tecnica mista che parte dall’animazione del disegno che le ha fatto da bambina, ’La Fellinette’, dove il disegno originale dello Zio Federico prende Vita, per arrivare in un sogno in live action e fare ritorno nell’animazione con un gran finale.

Alfie e la Fellinette sulla spiaggia adriatica
Francesca Fabbri Fellini è l’ultima erede per Dna del Maestro Federico Fellini.
E’ Ambasciatrice nel mondo dell’Uomo dai 5 Oscar e della sua eredità culturale.
Un collega giornalista un giorno le ha detto: ’Ti auguro di cuore Francesca di rimanere senatrice a vita dell’onirico felliniano nel mondo! ’
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