Florence Quentin solleva il velo sulle Grandi Regine d’Egitto.
di Danielle Dufour-Verna
Non è solamente un libro ! Ma sono 416 pagine di una fluidità magica, è la Storia che parla ! E non una storia qualsiasi. E’ quella che ci affascina oltre i secoli : quella dell’antico Egitto. Florence Quentin, donna e scrittrice d’eccezione, ha fatto del suo libro un inno alle donne.
La meticolosità, l’attenzione, la chiarezza, l’intelligenza della scrittura di Florence Quentin non sono dovute al caso ma al talento di una donna che unisce la ricerca del patrimonio scientifico dell’antico Egitto a un talento incontestabile.
Né reincarnazione, né reminiscenza, né fantasmagoria in Florence Quentin, ma una passione carnale che la lega all’antico Egitto, proveniente dal profondo delle epoche, arrivando, contro ogni probabilità, a toccare il cuore di una donna con una sensibilità decuplicata. Se gli Dei d’Egitto si sono chinati su di lei, se le sussurrano all’orecchio, è senza dubbio per dipanare meglio la matassa della loro storia, per trascriverla in lettere d’oro. Ha scelto, per ‘Les grandes souveraines d’Egypte’, di portare alla luce queste donne che hanno governato la terra dei faraoni. Le donne egiziane godevano di uno status privilegiato, una “piena capacità giuridica che le esentava da qualsiasi tutela o curatela e permetteva loro di accedere a tutte le posizioni nella società. “
“Nel palazzo come tra il popolo, la donna egiziana, da casalinga a “moglie del dio” devota alla cultura di Amon, domina con la stessa stima e con una certa influenza, la famiglia (con rispetto della madre, dei genitori anziani, dei figli, e con fedeltà) essendo un valore essenziale per gli Egiziani.’’
Florence Quentin è un’egittologa e scrittrice. È autrice di diversi libri sulla storia e le religioni dell’antico Egitto, tra cui “Isis l’éternelle, biographie d’un mythe féminin”, e sull’eredità egiziana dell’Occidente – in particolare ha curato “Le Livre des Égypte, savoirs et imaginaires”. Nel 2019, in occasione della grande mostra a La Villette, pubblica ‘Dans l’intimité de Toutankhamon, ce que révèlent les objets de son trésor’. Ha ricevuto il premio “Écritures et Spiritualités 2016” per “Vivante Égypte”.
Alla ricerca di tesori sepolti, Florence Quentin getta un occhio erudito sull’antico Egitto ereditato dalla sua folgorante infanzia. È lo stesso fascino che trascrive nei suoi libri ammirevoli dove, in ogni pagina, emerge il magnetismo di queste civiltà scomparse. Se molto è stato scritto sull’Egitto, i suoi libri, frutto di un lavoro approfondito e meticoloso, sono una nuova ricchezza di conoscenze sull’antica Terra dei Faraoni. La sua formazione, in parallelo, come giornalista investigativo, porta una chiarezza incomparabile ai suoi libri scritti con finezza e sottigliezza. Un piacere da leggere e da imparare, che non possiamo permetterci di perdere in questo periodo in cui la cultura è così duramente provata. Generosa (ha partecipato alla realizzaszione del libro “Voyages immobiles en temps de confinement” , il cui padre spirituale è François David dell’Associazione “Parlez-moi d’un livre” e i cui profitti sono stati donati all’Associazione “Hope Project”per l’ospedale pediatrico di La Timone a Marsiglia), appassionata e affascinante, Florence Quentin consegna nei suoi libri per tutti i pubblici un approccio scientifico all’antico Egitto. Mette in evidenza il lavoro degli uomini, restituisce loro l’umanità e, parlando della condizione femminile dell’epoca, ci interroga sulle battaglie da combattere oggi.
LE GRANDI SOVRANE D’EGITTO
Lontano dai cliché di Hollywood. Hatshepsut, Nefertiti, Nefertari o Cleopatra: questi nomi di regine egizie ci sono familiari. Il cinema e la letteratura hanno colto il destino di alcune di loro per renderle sinonimo di fasto, bellezza e potere. Ma al di là di questi luoghi comuni, chi erano queste mogli, madri o figlie di faraoni che hanno influenzato e segnato la storia dell’Egitto?
Florence Quentin fa un ritratto delle più prestigiose trà di loro, che visse durante il Nuovo Regno, al culmine della civiltà faraonica (tra il 1550 e il 1069 a.C.). Eppure toglie il velo sulla condizione delle donne egiziane a quel tempo, perché l’antico Egitto era abbastanza singolare nel modo in cui dava loro accesso a funzioni e occupazioni solitamente riservate agli uomini ovunque. Questo status privilegiato si riflette nella posizione occupata da queste potenti governanti donne, sia che fossero “Grande Moglie Reale”, reggenti, o anche faraone con potere assoluto (come la grande costruttrice Hatshepsut). Servito da una vivace narrazione storica, basata su una solida ricerca egittologica, questo libro invita il lettore a un’immersione con “Quelle che riempivano il palazzo d’amore”, queste “Signore di Grazia” qualificate anche come “Sovrane di tutte le donne e di tutti i paesi”.
“Per l’antico Egitto, nominare è creare, le parole e la scrittura fanno esistere ciò che rappresentano. Non si sceglie per caso, per convenienza personale o solo per preoccupazione estetica, di chiamare il proprio figlio in questo o quel modo, soprattutto se proviene dalla famiglia reale…”
Florence, ama l’arte e, naturalmente, l’Italia. Perché naturalmente? Perché ci sembra evidente per una donna che gestisce l’arte di scrivere e di parlare con la stessa classe. Un piccolo segreto per i nostri lettori : è stata sua madre che, innamorata del Bel Paese, ha scelto questo nome per lei. Leggere Florence Quentin o ascoltare le sue conferenze è un piacere, non solo per la ricchezza di ciò che si impara, ma anche per l’uso di una lingua che delizia. I suoi libri e le sue parole non mancano mai di trasportarci in un universo la cui modernità ci stupisce.
Donna, moglie, figlia, madre, forte, single, letterata, leader, intraprendente, brillante, ognuna di queste donne di cui la scrittrice rivela l’intimità sono diventate leggende, hanno vissuto, amato, sofferto. Hanno riso e pianto. Millenni ci separano da loro, eppure non sono mai state così vicine come nel racconto che Florence Quentinfa della loro vita. E si può sentire il battito del cuore dell’autrice mentre le pagine girano. La sua narrazione combina precisione, armonia e tenerezza. Grazie, signora Florence.
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