di Francesca Fabbri Fellini
Erano una sorta di «piccola équipe», la «piccola équipe Geleng» come ebbe modo di definirla Giuliano Geleng – il più giovane dei due figli di Rinaldo – scomparso nei giorni scorsi a Roma all’età di 69 anni. Pittori, ritrattisti, scenografi al servizio di Federico Fellini.
Rinaldo Geleng pittore e ritrattista, aveva conosciuto Federico a Roma nel 1939.
«Lo conobbi mentre andavamo tutti e due al “Marc’Aurelio” per tentare di piazzare qualche articoletto, qualche disegnino, qualche caricatura» raccontò lo zio Federico in un’ intervista a Costanzo Costantini.
Si incontrarono davanti alla vetrina di una rosticceria: entrambi squattrinati, guardavano un vassoio di supplì.
Ne nacque un’ amicizia che durò fino alla morte dello zio Federico, avvenuta nel 1993. Rinaldo e la moglie accompagnarono Federico e Giulietta a Los Angeles per la serata della consegna dell’Oscar alla Carriera.
«L’ossessione dei visi ha in qualche modo contrassegnato la carriera di entrambi – ricordava lo zio Federico –. Lui ha seguitato a trasferirla sulle tele del suo cavalletto ed io su quella dello schermo».
Federico ha fatto lavorare Rinaldo e suoi 2 figli nei suoi film a partire dai Clown (1970) Roma (1972), Amarcord, (1973 ) Il Casanova di Federico Fellini (1976), La città delle donne (1980), E la nave va (1983) , Ginger e Fred (1986). Oltre i manifesti i Geleng hanno realizzato varie pitture di scena ( per esempio gli affreschi antichi in Roma, o i quadri nei saloni in E la nave va ).
Rinaldo Geleng è stato uno dei più grandi ritrattisti contemporanei.
Nel suo studio a Roma, sulla salita di via di Capo le Case, sulla tela, con i suoi pennelli ad olio, riusciva a catturare il carattere di una persona.
La sua galleria dei volti noti comprendeva : oltre Fellini e la Masina,Alberto Sordi, Gianni Agnelli e donna Marella, Papa Giovanni Paolo II, Sofia Loren, Silvio Berlusconi, le sorelle Fendi, Gardini e tanti altri.
Il più bello per me è questo ritratto che ha fatto allo zio Federico.
E’ Magia allo stato puro.
Rinaldo, scomparso nel 2003 era coetaneo di Federico.
Dovete sapere che Rinaldo discendeva dal pittore prussiano Otto Gèleng (1843-1939), che inventò Taormina come località turistica.
Mi spiego meglio.
Tra i viaggiatori artisti che disegnarono il Teatro Greco Romano di Taormina con sullo sfondo l’Etna c’è anche il nonno di Rinaldo, un paesaggista, macchiaiolo moderno, meraviglioso.
«Mi fece una grande impressione, non so dire quanto, e il nome di Taormina mi suonò tanto simpatico che internamente giurai, avendo la fortuna di tornare in Italia, di andare alla ricerca di Taormina».
Così si esprime nelle sue memorie il pittore Otto Geleng che arrivò a Taormina quando aveva solo vent’anni. Conobbe la nobildonna Filomena Zuccaro, che sposò a 22 anni e dalla quale ebbe 5 figli. Morì a 96 anni .
A Taormina divenne prosindaco,progettando le strade, le fognature, l’illuminazione e tutte le infrastrutture necessarie ad accogliere i viaggiatori, e distinguendosi per le sue capacità imprenditoriali con l’apertura dell’Hotel Timeo e del turismo taorminese.
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