“2001 – Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick – l’interno della stazione spaziale
di Alessandra Valli
Dal set cinematografico allo scenario domestico e architettonico, due mondi creativi che dialogano, si sfiorano, camminano su percorsi distinti, ma sono legati da affinità progettuali ed emozionali. Realizzare una scenografia, cinematografica, teatrale, televisiva, ha molto in comune con la realizzazione di uno spazio abitativo. Gli arredi interagiscono con la nostra vita, creano lo sfondo della nostra esistenza, e così accade per gli elementi che compongono e animano gli ambienti dei set d’autore. Non a caso, una recente indagine del network globale Taskrabbit ha stabilito che le più famose serie tv internazionali, da Friends a Sex and the City, e il cinema, influenzano un italiano su quattro in tema di scelte d’arredamento, inducendolo a cambiare o rinnovare gli spazi di casa.
Cinema e design sono due eccellenze, e se a Milano svetta il Salone del Mobile, evento riconosciuto a livello mondiale come il più importante nel suo genere, la settima arte di casa nostra continua a regalare belle sorprese.
Molti arredi iconici, del resto, hanno fatto bella mostra nelle pellicole cult, contribuendo ad accendere l’atmosfera che accompagna gli attori e rende l’ambiente in cui si dipana la vicenda, reale e immaginifico al tempo stesso. Possiamo citare, solo per fare qualche esempio, i tavolini Tulip di Eero Saarinen per Knoll, che appaiono in “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick (1968); la regista di “American Psycho”(2000), Mary Harron, ambienta la follia omicida del protagonista fra la Barcelona Chair, di Mies van der Rohe, sempre creata per Knoll, la Hill House Chair di Charles Rennie Macintosh per Cassina, e ancora il tavolo Alanda 18, di Paolo Piva per B&B Italia.
Se la lampada Arco, dei fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos, appare in “Iron Man” (2008), la lampada Nesso, disegnata negli anni 60 da Giancarlo Mattioli e Gruppo Architetti Urbanisti Città Nuova per Artemide, illumina con la sua luce calda le scene de “La grande bellezza”, premio Oscar, di Paolo Sorrentino.
La poltrona Sacco disegnata da Teodoro, Paolini e Gatti per Zanotta, è addirittura diventata il metaforico simbolo del personaggio televisivo e cinematografico di Giandomenico Fracchia, ideato e interpretato da Paolo Villaggio.
Ma l’elenco potrebbe continuare. Pezzi di design storici, dunque, che segnano, con la loro cifra stilistica, pellicole altrettanto celebri e riconosciute a livello internazionale. Ma si potrebbe fare anche un percorso inverso. Un itinerario ideale fra le novità presentate all’ultimo Salone del Mobile di Milano può diventare un viaggio fra ispirazioni legate a film rimasti nella storia del cinema. Partire dagli arredi e lasciarsi trasportare dalla fantasia per entrare nel mood delle opere cinematografiche. Lo spazio, per esempio, è da sempre il tema più appassionante . I viaggi fra le galassie, i mondi paralleli, le incursioni nel futuro hanno prodotto le pellicole più emozionanti di tutti i tempi, dalla serie “Star Trek”, nata nel 1966, ai “Guardiani della Galassia”, la lista è infinita. E luci e arredi che traggono ispirazione dallo spazio non sono mancati al Salone del Mobile 2023. Per fare qualche esempio: i tavolini Geber di Romeo Sozzi per Promemoria hanno superfici dal fascino lunare;
….così come le sedie Veronica di Jacopo Foggini per Edra….
…e ancora: la collezione Cosmica di Davide Ciarletta, in arte Mindshapes per Oldera…..
…l’installazione “Interna_Mente” di Materica, azienda specializzata nelle metallizzazioni a filo delle superfici più varie, era una capsula degli specchi concepita per proiettare in una dimensione extratemporale….
….Preciosa Lighting, marchio ceco di illuminazione, era presente al Salone con l’installazione Crystal Beat, ideata da Michael Vasku e Andreas Klug…..
….Il brand Lasvit spiccava con Constellation di David Rockwell
Citazioni futuribili anche negli allestimenti di Moooi e di JCP Universe
Geberit, leader europeo di prodotti sanitari, ha emozionato con l’installazione Future Flow di Ferruccio Laviani…
…..e il nuovo brand B!Pod ha presentato il Device Dro!d, per creare il sottovuoto nei contenitori del cibo, con suggestioni spaziali.
Dal cielo al mare, un’altra fonte di ispirazione potente. Paesaggi marini e acque amiche, ma anche abissi malefici che celano creature mostruose e thriller da brividi. Curiosando tra le novità del design, ecco le ispirazione da isola greca e come non ricordare “Mediterraneo” (1991) premio Oscar, di Gabriele Salvatores.
Citiamo tra i vari prodotti, le ceramiche per la tavola Cyclades di Revolution Archstudio by Roberto Bellantoni; gli arredi per esterni di Expormim; gli oggetti di Alessandro Ciffo presentati da Rossana Orlandi. E ancora. I tavolini Meduse di Simone Cagnazzo per Liu Jo Living; le luci sinuose, come Knitted Light di Sangmin Oh, visti da Alcova.
Riportano invece a epoche lontane molti arredi visti al Salone. Molto lontane, come nel caso degli arredi dalle sagome smussate e dalle superfici tattili, materiche, che fanno pensare al mondo degli Antenati, la indimenticabile serie americana degli anni Sessanta: per esempio, la collezione Pebble Rubble di Front per Moroso, con i nuovi tessuti Forest Wandering di Kvadrat Febrik; le lampade Wax, Stone e Light di Linde Freya Tangelder per Cassina, in vetro di Murano; la seduta Austral del giovanissimo designer olandese Tim Cowenberg, al Salone Satellite, realizzata con materiali tratti da residui organici.
Riecheggiano le atmosfere d’antan, ma di un Settecento intrigante, rivisitato con materiali e colori accesi, e potrebbero spiccare, con un vivace contrasto, in pellicole storiche, da “Barry Lindon” di Stanley Kubrick a “Marie Antoniette” di Sofia Coppola, solo per citare qualche titolo…..
……le lampade Bourgie di Ferruccio Laviani, per Kartell, celebrate con un’edizione limitata nel Salone 2023; ma anche le sedie Capitellum di Barnaba Fornasetti; il tavolino Pedestal di Magic Circus, il brand fondato da Marie Lise Féry. Portano indietro nel tempo anche il divano Fluente, di Laboratorio Annibale Oste, in fusione di alluminio patinato, di scena da Dilmos; e i poetici vasi in vetro ispirati alla natura di Casarialto
Sempre in tema di natura, ma in questo caso legata alla potenza del continente africano, e come non ricordare la pellicola tratta dal romanzo di Karen Blixen, “La mia Africa” di Sydney Pollack….
….. alcuni arredi visti al Salone 2023: la poltrona Gorilla Chair, del marchio indiano Scarlet Splendour; la poltrona Pemba di Lorenza Bozzoli per Fratelli Boffi…
……. e il sofa Wild Back design di Lorenza Bozzoli per i F.lli Boffi e i pouf Zebru di ©Paola Lenti.
Last but not least, gli echi, nel design, di un mondo ludico e variopinto, a tratti surreale, che accende l’immaginario, qualcosa che sta tra la magia di suggestioni circensi e il poetico universo delle fiabe. Tutti riferimenti che si trovano anche in alcune tra le ultime novità dell’arredo. Qualche esempio: i legni policromi ideati da Konstantin Grcic per Alpi, frutto di uno studio sul colore del designer tedesco; gli arredi per esterno della collezione BomBom di Joana Vasconcelos per Roche Bobois, dalla forme fluide e giocose, nei colori pastello; la struttura in rattan Map of Abundance del brand tailandese Touchable, frutto di un progetto curato dal designer Matteo Ragni…..
…..il surreale allestimento di Studio Milo per il marchio di lampade Masiero; i temi animalier nei pezzi come il mobile Luna Rosso del brand Scarlet Splendour…..
…..la poltrona Green Rabbit di Giuliano Sangiorgi (è stata creata per celebrare i 20 anni di carriera dei Negramaro) Fabio Novembre e Pasquale Natuzzi Jr per Natuzzi; i conigli in polietilene Bunny nati dall’estro dell’artista Aki Kuroda e dalla collaborazione con la galleria Yoyo Maeght per Slide.
Federico Fellini : grande “stimolatore” per i Creativi
Chiudiamo questo bellissimo viaggio attraverso il Design e il Cinema, con un’immagine del nostro Grande Federico Fellini, tratta da un suo dei suoi film più affascinanti, “Il Casanova di Fellini”, con cui ha stimolato generazioni di fashion ed interior disegners attraverso le sue scenografie e i suoi costumi.
Alessandra Valli
Nasco a Milano, frequento studi classici. Mi laureo in lettere moderne, seguo corsi di disegno e decorazione. Vivo per alcuni anni tra Parigi e Milano, muovo i primi passi nel mondo editoriale, lavorando nelle redazioni di Harper’s Bazaar, Francia e Italia, negli anni splendenti della moda; e poi, per 30 anni, in quella di AD (Architectural Digest) Italia. Come giornalista, mi specializzo infatti nel campo del design e dell’arredamento: una passione mai spenta. E ancora, seguo corsi di recitazione, dizione, storia del teatro. Viaggio, leggo . E sogno ad occhi aperti.
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