di Rosita Copioli
Se oggi ci domandiamo chi è l’artista più completo del Novecento, il più profetico, rispondiamo: Federico Fellini. Dove – si è chiesto Kundera – dopo Stravinsky, dopo Picasso, si trova un’opera più bella, d’una immaginazione più potente?
Nato dalla frequentazione dell’autrice con Fellini, “Gli occhi di Fellini” racconta molteplici incontri: libri, rapporti con la letteratura, amici scrittori, artisti, sceneggiature, musiche, progetti editi e inediti: infiniti aspetti del lavoro, della personalità, delle passioni di Fellini attraverso tutti i film. È il percorso critico rigoroso, di tutti i film del più grande regista del Novecento, man mano che lui si trasforma insieme a loro.
Per Fellini, nato a Rimini il 20 gennaio 1920, il cinema era ancora un’arte quasi nuova, fatta dalla luce. Distaccandosi dal magnete di Rossellini, inseguendo l’estro inesauribile dell’immaginazione e della mano, tanto capriccioso e volubile, quanto esigente e preciso, Fellini ha restituito con ciascuno dei suoi film una rappresentazione memorabile della storia italiana, e più nel profondo, dell’anima umana. Ha attraversato il secolo incarnando gli umori e le storie che dal mondo contadino si sono trasformate nella realtà di oggi: ma reinventava di volta in volta uno stile, lanciava un genere, trasformava radicalmente e per sempre la cultura dei nostri giorni. A ogni film Fellini cercava se stesso.
Come scrive Pietro Citati, il libro è «un meraviglioso ritratto di Fellini, una toccante rievocazione di Rimini, una storia del cinema e della civiltà italiana nell’ultima guerra e, di scorcio, una storia del mondo». Rosita Copioliinsieme a Fellini parla e ascolta, con attenzione e amore, un fratello maggiore, il suo doppio maschile. Il rapporto è straordinario: come non si verifica mai, o quasi mai. I due si dicono quasi tutto (con il pudore e la discrezione di due incantevoli complici); si raccontano sogni, anche quelli più segreti (perché la sapienza dei sogni, come dicevano i Greci, è immensa, e Fellini è il luogo ideale del segreto). Entrambi sono poeti, inventivi, fantastici, e hanno moltissimo in comune: la stessa Rimini, insieme provinciale e internazionale; il senso che l’artista è, fondamentalmente, uno straniero. L’intuizione del carattere visionario dell’arte, la consapevolezza che, in arte e letteratura, non esistono codici. L’idea che la sventura, che è ineluttabile, può essere sempre vinta e superata.
Rosita Copioli – BIO
Sono nata a Riccione il 3 aprile 1948. Laureata in Lettere classiche, tesi di laurea su Leopardi (Leopardi e il paesaggio, ossia la natura) con Anceschi, in Estetica. Parallelamente alla letteratura e alla poesia, ho coltivato la storia, con ricerche d’archivio, allo scopo di salvaguardare i nostri luoghi, fondando con mio figlio Emanuele Mussoni (e i maggiori studiosi) l’Associazione internazionale Adolphe Noël des Vergers, di cui dirigo la collana di studi. Di tutte queste attività storiche non vi trascrivo le pubblicazioni, né i progetti di mostre, e mi limito alla letteratura, sommariamente, elencando soltanto i libri singoli, non i contributi in volumi.
Ho pubblicato libri di prosa e saggi (tra cui I giardini dei popoli sotto le onde, Guanda 1991; Il fuoco dell’Eden, Tema celeste 1992; Ildegarda oltre il tempo, Raffaelli 1998; La previsione dei sogni, Medusa 2002; Il nostro sistema solare, Medusa 2013; Per Tonino Guerra, Pazzini, 2017; Gli occhi di Federico Fellini, con uno scritto di Pietro Citati, Vallecchi Firenze, 2020); La voce di Sergio Zavoli, Vallecchi Firenze 2021; drammi, libri storici e le seguenti raccolte di poesia: Splendida lumina solis, Forum 1979 (premio Viareggio opera prima); Furore delle rose, Guanda 1989; Elena, Guanda 1996; Odyssée au miroir de Saint-Nazaire, MEET 1996; Il postino fedele, Mondadori 2008; Animali e stelle, La stampa 2010; Le acque della mente, Mondadori 2016; Le figlie di Gailani e mia madre, Franco Maria Ricci, 2020; Elena Nemesi, mc 2021; ultimo ancora inedito: I fanciulli dietro alle porte. Ho fondato e diretto la rivista «L’altro versante» (1979-1989). Ha curato e tradotto Yeats (Il crepuscolo celtico, Theoria 1987, SE 2001; Anima Mundi. Saggi sul mito e sulla letteratura, Guanda 1988, 1998; La rosa segreta. Tutti i racconti, Guanda 1995; L’artificio dell’eternità. Saggi sull’arte, Medusa 2015), Saffo (Più oro dell’oro, Medusa 2006), e curato opere di Leopardi (Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica, Rizzoli 1998), Goethe (Gli anni di viaggio di Wilhelm Meister, Medusa 2005), Flaubert (La prima Madame Bovary, Medusa 2007), Fellini (Ho sognato Anita Ekberg, intervista di José Luis de Vilallonga, Medusa, 2014;con Gérald Morin L’Olimpo. I miti greci, SEM, 2017; Il Casanova di Fellini ieri e oggi 1976-2016, Senato-Gangemi, 2017). Ho pronto un libro su Boiardo (Acque della magia. Matteo Maria Boiardo e l’Inamoramento de Orlando), semi-pronti uno sul Male–Perversione, e un altro più antico, su Elena.
In particolare, per Fellini, oltre ad avere scritto interventi vari, recensendone opere, presentando inediti e ricordi, su vari quotidiani («Repubblica» – «Mercurio», «Avvenire»), riviste, libri propri e altrui, ho curato la sezione “Fellini e i libri” con video, nella mostra “Fellini all’opera” del “Fellinianno 2013” (Rimini 31.10 2013-20.1.2014), e la sezione sui libri per il Museo dedicato a Fellini a Rimini; con Gérald Morin ho organizzato il convegno sul Casanova, voluto da Sergio Zavoli per la Biblioteca del Senato (6 dicembre 2016), curandone poi il volume ampliato e autonomo (Il Casanova di Fellini ieri e oggi 1976-2016). Ho introdotto il catalogo Skira per la mostra di anteprima del centenario della nascita di Fellini, a Padova.
Ho collaborato ai quotidiani «Repubblica» («Mercurio»), «Il Giornale» (di Montanelli), e ora ad «Avvenire»; e saltim a «Repubblica», dal progetto su Fellini curato con Pietro Citati in occasione del centenario.
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