di Claudio K. Gallone
Una storia, autentica e autobiografica, che narra il processo di trasformazione interiore di un fotoreporter di guerra tra campi di battaglia, terremoti, camere operatorie, terroristi e guru. Un’avventura, in compagnia della sua Leica, attraverso Afghanistan, Somalia, Yemen, Pakistan, Mozambico, Sudan e Tibet.
L’Autore (il fotoreporter) e Monica, medico anestesista, si incontrano a Kabul durante la missione internazionale di un team di chirurghi plastici dedicati alla ricostruzione dei volti di bambini sfigurati. L’attentato al Cure International Hospital segna l’inizio di un romanzo dove psicologia, avventura e filosofia si intrecciano in un coacervo di emozioni.
L’Autore e Monica, dopo aver vissuto, l’esperienza dell’abbandono e la rinuncia dei loro sogni, imparano a conoscere sé stessi, incontrando la verità nel “qui e ora” della loro vita. E ad accogliere, con consapevolezza, il loro destino.
L’Autore, (oggi psicoanalista) è un maturo giornalista pronto a partire ovunque ci sia un conflitto o un cataclisma. Ha scelto la macchina fotografica, una Leica come amica inseparabile, per narrare la danza nella quale la morte invita la vita. Divorziato, resta in vita solo per sostenere, come padre, i propri figli. Ma sente di essere stato amputato di una parte dell’anima dopo essere stato abbandonato. È un uomo in fuga dal suo presente e dal suo passato. Vaga in una continua ricerca spirituale con l’intento di ritrovare “la carta del senso”, che gli consentirebbe di diventare consapevole del valore della propria esistenza.
Monica è una giovane anestesista. Fa parte dell’equipe chirurgica di pronto intervento del Papa, in Vaticano. Ed è destinata a una brillante carriera nell’unità di cardiochirurgia. Lei desidera un figlio e una famiglia. Ma, a Roma, ha scelto il compagno sbagliato col quale vorrebbe coronare un sogno di maternità.
Tra attentati, battaglie, deportazioni, missili, terremoti, profughi, atti di coraggio e di viltà, generosità e abnegazione, l’Autore diviene testimone di recenti episodi di attualità tra Afghanistan, Somalia, Yemen, Pakistan, Mozambico e Sudan.
Per Monica la guerra è invece quella di una donna che lotta una battaglia contro natura. Desidera uscire dal mondo asettico della camera operatoria, dove tiene appeso a un filo invisibile il palpito del cuore dei suoi pazienti. È la regista di una quotidiana partita a scacchi tra Morfeo, dio del sonno, contro gli artigli di Thánatos, tenebroso sovrano dell’Aldilà. Ma ora, lei vuole sperimentare ilmiracolo della maternità e avere un bambino tutto suo. Una missione difficile che si è imposta di compiere, a costo di affrontare un rischio estremo.
L’Autore cerca la morte per ridare un significato alla propria vita. Monica cerca la vita per fornire una giustificazione alla morte.
Le personalità dei protagonisti e l’intreccio dei loro pensieri si dipanano in un succedersi di affreschi sui teatri i cui si celebrano alcuni drammi recenti dell’umanità. E dove le ombra sono più interessanti della luce.
L’Autore e Monica, un giorno, potranno prendersi per mano e camminare lungo le spiagge bagnate dall’Oceano Indiano, in Mozambico. Ma dovranno fare l’incontro con il fato.
La cura a base di ormoni follicolo stimolanti alla quale Monica si era sottoposta è stata fatale. È rimasta incinta. Ma ha sviluppato anche un cancro alle ovaie e all’utero. L’immediato intervento chirurgico. La terapia antineoplastica. L’abbandono da parte del compagno. La solitudine. La certezza di non poter dare un significato alla propria esistenza.
Monica ritrova nell’Autore il valore di un amore autentico e l’opportunità di creare insieme un nuovo progetto di vita. Stanno decidendo di ottenere l’adozione di un bambino in Africa. Ma in pochi mesi, la malattia di Monica degenera. E, rapidamente, la metastasi se la porta via.
L’Autore chiede alla famiglia le sue ceneri per portarle al Kailash, la montagna sacra, dove Shiva e Buddha riposano protetti dai leopardi delle nevi. Monica avrebbe voluto vederli almeno una volta nella sua vita per udire il loro canto. Lui la libera nel vento del Khora, a oltre seimila metri d’altezza, in vetta al percorso del pellegrinaggio rituale.
Un romanzo di grande impegno etico che lega storie realmente accadute. Con personaggi esistenti. Nulla è inventato. Storie di attualità, cronache registrate, fatti, grandi passioni narrate, con cruda delicatezza, in un caleidoscopio di immagini ed emozioni. È il racconto di una catarsi sulla via della conoscenza.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
29 SETTEMBRE MILANO – FABBRICA DEL VAPORE
“DOVE CANTA IL LEOPARDO DELLE NEVI”
L’AUTORE
Claudio K. Gallone
Analista del profondo, di Scuola Junghiana e Gestaltica.
Giornalista professionista, è stato inviato speciale e fotoreporter.
Già Direttore del mensile Capital, Direttore e conduttore televisivo per Class CNBC.
Editore di saggistica, filosofia e libri d’arte. Ha fondato la Claudio Gallone Editore. Tra i suoi collaboratori: Elémire Zolla, Emanuele Severino, Armando Torno, Padre Sorge, Monsignor Ravasi, Franco Cardini.
Tra il 2000 al 2010 ha lavorato per il settimanale Oggi e ha operato come inviato e fotoreporter in aree di guerra e crisi umanitarie. Ha realizzato quattro missioni in Afghanistan dopo la controffensiva delle forze Nato. Ha operato volevo non sento quale voglio essere la cucina o altrimenti questi tre ok in Kosovo e in Georgia, durante e dopo il conflitto con la Russia. E in Somalia, Yemen, Sierra Leone, Mozambico, Sudan (Darfur), Etiopia (Tigrai), in Thailandia, in Indonesia in Pakistan e in Iraq.
Nel 2009 è stato il primo giornalista italiano a documentare nel campo profughi di Dadhab al confine tra Kenya e Somalia e dai campi nel Golfo di Aden in Yemen, l’esodo biblico del popolo somalo dal loro paese devastato dalla guerra e dalla carestia.
Esploratore e viaggiatore, registra all’attivo 90 Paesi in cui è si è recato per servizi giornalistici.
Alpinista, ha raggiunto alcune quote superiori ai seimila metri, tra cui il monte Kailash, la montagna sacra del Tibet, il Kilimangiaro in Tanzania, e le Ande in Perù.
Nell’aprile del 2008 ha raggiunto il Polo Nord per documentare la situazione ambientale e geopolitica in un’area di grande importanza strategica.
Ai viaggi per le missioni umanitarie sono seguiti quelli destinati alla realizzazione di guide turistiche. Ha collaborato col mensile Dove, di Rcs periodici. Ha realizzato servizi geografici e antropologici dalla Polinesia, dal Sudamerica, dall’Africa (Sud Africa, Botswana, Zambia, Namibia, Zimbabwe).
Per il suo impegno sociale gli è stato conferito il premio “Giornalisti e Società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo” indetto dall’Ucsi (Unione Stampa cattolica italiana) e, nel 2007, il Primo Premio Nazionale Assoluto “Guido Carletti”, promosso dalla Presidenza della Repubblica, quale miglior giornalista dell’anno per i suoi servizi dall’Afghanistan, da Banda Ace per lo Tsunami, dal Pakistan per Al Qaeda.
In carriera è stato Direttore della Comunicazione per la multinazionale dei trasporti UPS (400 mila dipendenti il più grande vettore del mondo).
E’ accreditato presso Il Ministero della Difesa, il Ministero degli Affari Esteri, Cooperazione Italiana per lo Sviluppo, l’Arma dei Carabinieri, UNHCR (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, a Ginevra).
Nato a Milano il 29 marzo 1955.
Ha due figli: Ascanio (29 anni) ed Elettra (27).
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