Regia di Fabio Giovinazzo
Aurora è una seducente lolita che vive, forse inconsapevole, tra il bene e il male, esprimendo la conturbante e potente bellezza dei suoi anni. Aurora ha un amico, un gatto antropomorfo dal grottesco aspetto demoniaco – che soltanto lei riesce a vedere – che le parla di libertà e le rivela quelle verità sottaciute su sessualità e desiderio morboso.
Una fiaba dark, ambientata nel mondo dell’adolescenza, che non vuole dare alcuna rassicurazione, non consolare, non fare sentire al sicuro: perché la libertà, se non addomesticata, è un disegno sterminato, non ipocrita, non finto, imprevedibile.
Regia: Fabio Giovinazzo; soggetto: Fabio Giovinazzo; sceneggiatura: Fabio Giovinazzo; collaborazione alla sceneggiatura: Marco Tulipano, Nicoletta Tanghèri; interpreti: Athena Faccio, Giancarlo Mariottini, Massimo Sannelli, Alberto Lupia, Nicoletta Tanghèri, Andrea Benfante, Anna Giarrocco, Angelo Calvisi, Antonio Carletti (voce), Raffaele Casagrande (voce), Fabio Taddi (voce), Angelo Spaggiari (voce); montaggio: Marco Paba; fotografia (hd, b/n e colore, 16:9): Fabio Giovinazzo, Carlo Macchiavello; musiche: Alberto Moscone, Massimo Sannelli, Silvia Tavascia; fonico: Stefano Agnini; make up artist: Nicola Congiu; produzione: Nerofumo Prods & Actions; durata: 61′ – 2021
Fabio Giovinazzo – BIO
Nato a Genova e laureato in Storia Contemporanea, Fabio Giovinazzo è autore e regista cinematografico, artista e scrittore.
Celebrato con preziosi riconoscimenti all’interno di festival nazionali ed internazionali, il suo cinema rappresenta figure e condizioni marginali quindi mondi fuori dall’ordinario, psicoanalitici ma non banalmente provocatori.
Il suo primo lavoro è stato “Kinek ìrod ezt?”, mediometraggio dedicato alla figura del poeta Edoardo Sanguineti. Il passaggio al lungometraggio è avvenuto con “L’arte del Fauno”, film grottesco e drammatico su una vita che soffre divertendosi. Tra le sue opere più recenti ci sono “12 cm di tacco”, opera thriller sulla morte surrealedi un attore senza nome, dove le indagini seguonolinee capricciose e bizzarre e “L’anima nel ventre”, film d’arte che coglie ispirazione dalle opere di Claudio Pozzani, poeta, romanziere e musicista italiano. Inoltre ha girato “Il ponte della vergogna”, lungometraggio tra documentario e fiction sui tragici eventi che hanno sconvolto Genova successivamente al crollo del ponte Morandi, e “Isis vs Zombies”, cine-fumetto tra exaggeratio e scabro realismo, valutato in modo eccellente dalla storica e specializzata rivista Nocturno. Infine ha scritto e diretto “Veleno Biondo”, dramma fantasy dove una seducente ninfetta si muove tra bene e male non si sa fino a qual grado consapevole, e “Il mio nome è Gesù”, lungometraggio sperimentale dove la sorella di Gesù viene a compiere la missione che suo fratello, immigrato mai riuscito ad approdare in Italia, avrebbe lasciato al mondo.
E’ membro della Giuria al Milan Gold Awards, importante festival cinematografico di livello internazionale. Da qualche anno fa parte di Fuorinorma, il progetto ideato dal decano dei critici cinematografici Adriano Aprà e aperto a valorizzare la via neo-sperimentale del cinema italiano.
Ha pubblicato, con Aracne Editrice, il suo primo romanzo Dissolvi, che è un thriller psicologico non lineare tendente alla poesia in prosa. Con Edizioni Contatti è uscito il suo libro “61 FOTOGRAMMI – L’occhio dietro la macchina” dove la trasgressione del suo lavoro cinematografico attraversa una forma di comunicazione nella quale il linguaggio visivo incontra la poesia.
Diverse anche le partecipazioni ad eventi artistici nazionali ed internazionali con le sue opere fotografiche.
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