di Azzurra Immediato
A voler descrivere in poche parole ciò che fa Anna Rosati non saremmo di certo veloci ed incisivi come un suo scatto, uno di quelli in grado di raccontare il mondo scardinandone ogni limite e ogni inutile gabbia.
Già, perché la ‘scrittura’ che la Rosati affida al proprio obiettivo ha una storia nella cui geografia – reale ed ideale – molte sono le rotte tracciate.
Studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna con il maestro Concetto Pozzati, in seguito si laurea in Cinematografia al DAMS UniBo dove, poi, consegue due Titoli Accademici di Alta Formazione.
Visual artist, fotografa e graphic designer, a lungo collaboratrice di Fulvio Roiter, si è dedicata per molti anni ad intensi reportages pubblicati su riviste di eccellenza tra cui Image, Master, Meridiani, Qualità, Il Piacere,Weekend.
Viaggia in Europa, America Latina, Asia, Stati Uniti, documentando importanti progetti di Cooperazione Internazionale in Kenya, Tanzania, Guatemala e Marocco, a cui seguiranno numerose mostre personali in Sedi prestigiose.
Nel 2013 dà vita a ‘RI-prendere© progetti di arte e fotografia’, laboratori condotti nell’Istituto Penale Minorile Siciliani di Bologna e nel Montecatone Rehabilitation Institute di Imola, in cui la fotografia diventa strumento di riscrittura del quotidiano, in maniera corale, a cui fa seguito una pubblicazione di carattere fotografico ma anche scientifico, progetto riconosciuto per valore dall’Università di Bologna.
Specializzata nella fotografia Fine Art e di documentazione è stata pioniera del linguaggio iPhonography e mobile photo inaugurando nel 2017 la stagione di Arcos – Museo di Arte Contemporanea Sannio (Bn) con ‘Km 0 Bologna/Londra’, a cura di Ferdinando Creta e Azzurra Immediato, prima mostra di soli scatti iPhone esposta in Italia in un contesto museale.
Sempre nel Sannio ha partecipato a Imago Murgantia, a cura di Massimo Mattioli e Azzurra Immediato, e a più edizioni del festival VinArte, a cura di Giuseppe Leone.
Numerosi lavori sono inseriti in importanti cataloghi internazionali e pubblicazioni, ed è presente nel volume ‘Le donne fotografe, dalla nascita della fotografia ad oggi’, ed. Pendragon (2017; 2022).
Molteplici le personali ospitate in sedi prestigiose in Italia e all’estero, nonché la partecipazione ad esclusivi eventi internazionali e Festival culturali tra cui Spazio Kodak, Köln (Germania); Palazzo Reale e Palazzo Clerici, Milano; Festival Filosofia, Modena e ancora Riaperture, Ferrara e L’Eredità delle donne, Firenze.
Durante la pandemia, nel novembre 2020, è alla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Torino – per il progetto di solidarietà ‘Photo Action per Torino’, mentre l’ultimo triennio vede suoi lavori selezionati ed esposti adArtCity, nell’ambito di ArteFiera, Bologna.
Nella sua carriera figurano premi nazionali ed internazionali, di cui, per brevità, ricordiamo i più recenti: 2020 Menzione d’Onore APA – Annual Photography Awards, 2021 due Menzioni d’Onore al 16th Julia Margaret Cameron Award ed espone alla 6th Barcelona Foto Biennale, FotoNostrum Gallery, 2022 Menzione d’Onore APA – Annual Photography Awards.
Come hanno evidenziato la stampa nazionale ed internazionale o i cataloghi e le pubblicazioni legate alle sue mostre, la sua indagine si focalizza su aspetti antropologici, sociali e concettuali, coniugando progetti che spaziano dalla storia dell’arte ai legami tra filosofia, psicologia e fotografia.
Tutto ciò è sempre stato chiaro sia nei reportages giovanili, sia nei progetti a lungo termine che porta avanti con una ricerca costante e profonda, costruendo dialettiche metafore per immagini; in esse germinano felice sperimentazione tecnica e dialogo stringente, in cui Tempo e Memoria, esperienza esteriore ed interiore, danno vita ad un vero e proprio itinerario estetico in grado di decifrare la relazione tra la sospensione della realtà e l’immaginifica visione di un coeso racconto visivo.
Cattedrali Urbane
Anna Rosati
‘Evocazione’ sembra essere il filo conduttore, seppur invisibile, dell’intera carriera di Anna Rosati, in grado di posare i suoi occhi e il suo obiettivo su una realtà che muta ad un ritmo incredibile, con la capacità di saperne cogliere gli aspetti meno scrutati e meno evidenti, tanto da poter tradurre il tourbillon del mondo, delle sue città o della natura e dei suoi cicli in progetti di ampio respiro. Perché, in fondo, tutto è memoria e nulla merita di essere dimenticato.
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