Genio Digitale !

di Giulia Turati

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L’ossessivo ed eccentrico esponente della Pop Art sapeva “vedere lungo”, così lungo da digitalizzarsi in tempi non sospetti… E lo scopriamo grazie a You Tube. Nel 1985, due anni prima della sua morte, il Pop artista Andy Warhol fu il testimonial della compagnia Americana Commodore, azienda che in quell’anno reclamizzava il computer Amiga modello 100. Dall’anno 2010, sulla famosa piattaforma di video sharing, inizia a circolare il video originale di presentazione dell’allora nuovo PC della Commodore. Le immagini mostrano Warhol mentre scatta una foto alla cantante dei Blondie, Debby Herry e ne espande l’immagine sullo schermo del computer modificandone i colori utilizzando il software “Draw” presente nell’Amiga 1000, famoso all’epoca per le sue capacità grafiche .

Il video non passa inosservato agli occhi dell’artista telematico Cory Arcangel di Brooklyn che, dopo aver appurato la veridicità del filmato visionato sul web, nel 2011 si mette in contatto con l’Andy Warhol Museum”di Pittsbugh con l’intenzione e la sicurezza di poter scovare la “new media art” in un anfratto della produttività del padre della Pop Art. Ebbene, Amiga 1000, dischetti di memoria annessi, regalato dalla Commodore a Warhol nel 1985, era conservato intonso negli archivi del museo e pronto al “setaccio”. Il lavoro di “archeologia informatica” svolto per estrapolare diversi file trovati negli obsoleti floppy disk, ha una durata di 3 anni; Arcangel viene affiancato durante la complessa procedura dal Computer Club della Carnegie Mellon University di Pittsburg e l’operazione si conclude confermando il sentore dello “STRIKE”Diciotto le opere rinvenute di cui dodici inedite firmate digitalmente da Andy Warhol. Una lattina di Campbell Soup come non si erano mai viste, una Venere del Botticelli con il terzo occhio, una Debby Harry fluorescente, la bananadell’esordio di Velvet Underground ed un autoritratto in modalità di “foto-ritocco”, confermano la veridicità delle parole di Warhol che affermava di amare le immagini digitali, perché molto simili alle sue opere per il concetto di “istintiva ripetibilità”.

Andy-Warhol_Primavera_Botticelli_Graphic Design

Warhol attraverso la sua esperienza applicata sul campo digitale, esprime il gusto di paesaggi percettivi vicini a quelli dei telematici e regala una sorta di input code ai “new media artist” (di cui fa parte lo stesso Arcangel), categoria che subisce un mercato artistico che esprime la difficoltà nell’attribuire un valore a qualcosa che è spesso infinitamente replicabile e volutamente e facilmente plasmabile. Se buona parte dell’economia convenzionale – art economy compresa- si basa sul concetto di rarità e scarsità di un oggetto utile (tanto più prezioso quanto più scarso), nell’economia del digitale questo non è sempre vero; ma la computer art sfida questo concetto nell’art market odierno volendosi affermare, acquisendo sempre più capacità e tecnologie… Ne vale la pena…!

Andy-Warhol_Blondie_graphic-design

Giulia Turati

Giulia-Turati

Nata nella mistica Torino nell’ estate del 1986 ed ivi residente, ho frequentato il liceo scientifico e mi sono laureata in giurisprudenza per prepararmi ad un percorso lavorativo eclettico.

Amante della musica techno, del design, dell’arte figurativa, dei viaggi e dello sport, ho conciliato studio e passioni arrivando a lavorare come organizzatrice, curatrice eventi e cataloghi, partner e/ o Ufficio Stampa e pubblic relator per i club, le fiere e le mostre internazionali più in voga in Italia, in Germania ( Berlino) ed in U.K.

Emozioni e colori, suono e luce sono la benzina della mia vita lavorativa e privata.

Osservatrice curiosa del bello e del particolare in ogni sua forma, noto in questo 2021 di quanto l’arte figurativa e la musica elettronica stiano giocando a pallamano tra un campionamento, un pixel ,una battuta di asta ed una digitalizzazione…

Partendo dal principio, sarò lieta di percorrere con voi lettori un viaggio lungo una 30 ina di anni a 130 bpm .