Il Guardiano del “…quasi orto…”
Storia del Quasi Orto
Un antico proverbio cinese recita: “la vita inizia il giorno in cui si incomincia un giardino”.
E allora io ho deciso, qualche anno fa, di iniziare a vivere.
Dopo aver dipinto giardini per oltre quarant’anni a Petrella Guidi, nel Montefeltro, ho creato un giardino vero.
Goethe diceva: “il giardino va inteso come una pittura”.
E allora io ho usato piante, fiori e muretti invece di pennelli e colori. Ho battezzato la creatura con il nome di “Quasi Orto” poiché è un concentrato dei miei ricordi d’infanzia di orto, cortile e giardino.
Tra scalette e terrazzi si snoda così una passeggiata in otto quadri viventi, cioè otto stanze: la stanza della Pittura, dell’Accoglienza, dell’Orto, del Giardino, dei Bossi, della Cortesia, del Comignolo e, dulcis in fundo, la stanza del Paesaggio.
“Il “Quasi Orto” è protetto dal silenzio. Lasciate ogni rumore o voi che entrate, ve lo chiedo io che oramai sono non il padrone ma il custode. Qui le ore hanno perduto l’orologio nella loro lenta marcia verso l’Altrove.
Potete passeggiare lentamente tra le siepi del silenzio e ascoltare con attenzione, perché o da un giardino dipinto o da un giardino parlante l’importante è sentirsi raccontare la bella Favola.
Antonio Saliola
Consiglio agli inconsapevoli visitatori di un giardino
Quando ricevete un invito a visitare un giardino pensateci due volte prima di entrare. Voi entrate nel giardino e siete convinti di varcare “solo” quella soglia sotto quell’arco di rose. Ma non è così. In verità voi state varcando gli invisibili cancelli dell’Infanzia.
Tutto è stato meticolosamente organizzato ed è come se un fluido magico e subdolo vi regalasse un viaggio nel tempo, una capriola nella vostra Infanzia. Una sorta di purificazione che vi permette di recuperare Immaginazione e Fantasia dell’età d’oro, quando la formula magica era “facciamo finta che” e i sogni diventavano più reali della realtà. Perché qui sta la macchinazione: infatti il giardino nasconde e svela allo stesso tempo: si svelano dame e fate, folletti e cavalieri, si nascondono labirinti e grotte colme di forzieri.
Ma il vero tesoro dei pirati è il tesoro dell’Infanzia, che ha il dono di possedere se stessa e il suo perenne stato di meraviglia. Ogni volta capita così: quando il giardino ha terminato il racconto della sua favola e voi vi avviate all’uscita pensateci due volte prima di andarvene perché ora, forse, vi siete resi consapevoli che voi non uscirete solamente da quel giardino, ma anche dalla vostra Infanzia.
Antonio Saliola
Antonio Saliola
Dipingere con le parole e scrivere con i colori
Antonio Saliola nasce a Bologna, città dove vive e lavora nel 1939 sotto il segno della Bilancia.
Durante la guerra trascorre l’infanzia sfollato in campagna e quel mondo gli rimarrà nel cuore. Gli amati genitori: mamma Natalia, creativa maestra modenese e babbo Donato, di tenaci origini molisane.
Laureato in Giurisprudenza, è funzionario all’Accademia di Belle Arti a Bologna dal 1967 al 1974, anni in cui apre e dirige la Galleria Tempo. Dopodiché saluta tutti e si dedica finalmente alla pittura che è la sua vocazione.
Ama i quadri, i libri e il cinematografo che scrivono la sceneggiatura della sua esistenza.
Dal 1972 inizia una lunga serie di mostre personali che raccontano una varietà di cicli: i gruppi di famiglia, i cortili, i giardini e i ritratti di interni. Si interessano al suo lavoro numerosi critici ma anche studiosi, scrittori e registi che si legano a lui in progetti che nascono dalla reciproca amicizia.
Dal 1998 mette nella valigia i suoi quadri-racconti e li porta a spasso per il mondo esponendo a Parigi, Bruxelles, Londra, New York, Chicago, Buenos Aires, Hong Kong, Montecarlo…Ma continua ad abitare nella sua città trascorrendo le estati in Romagna, in una casa chiamata Cagnotta, e dal 1992 nel Montefeltro in un borgo medievale chiamato Petrella Guidi, nel comune di Sant’Agata Feltria, dove si è creato un luogo dell’anima: non pago di dipingere giardini per quasi mezzo secolo, ha dato alla luce un orto-giardino reale chiamato “Quasi Orto”, utilizzando piante, scale e muretti, invece di pennelli e colori, per una passeggiata di otto stanze, Come un’opera pittorica speciale che muta continuamente e non ha mai termine: il sogno di ogni artista. Ancora e sempre quindi l’idillio con i giardini ai quali si aggiungono da tempo quadri di interni trasognati, vecchie misteriose biblioteche. E, da alcuni anni, anche quadri che sono una fascinosa rielaborazione del mondo delle fiabe, fermo restando il sospetto che il vero quadro sia la sua vita.
Scrivi un commento