“L’Arte come compagna di vita, dal primo incontro alla sperimentazione”
di Veronica Crescente
Un amore, quello per l’Arte, che sboccia in tenera età e che guida poi le scelte scolastiche e formative. Un percorso che porta, cosa non per niente scontata, a trasformare quello che fino a quel momento era stato vissuto principalmente come uno strumento catartico (l’arte appunto) in un lavoro. Perché il talento è un dono e, come tale lo si deve di cullare, comprendere e assecondare perché sia in grado di regalare i suoi frutti più buoni.
Alberto Morelato, 36 anni di Verona ci racconta il suo percorso artistico, nelle mille sfaccettature che lo caratterizzano, passando poi per un percorso di studi che lo hanno visto conseguire un diploma in Arte Applicata, Pittura e Decorazione Pittorica all’Istituto Statale d’arte Isa di Castelmassa in provincia di Rovigo e che lo vedono ora in qualità di studente di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Verona.
Come e quando nasce la tua passione per l’arte?
“La passione per l’arte è parte di me fin da piccolo. Ricordo che la sera, prima di andare a dormire io e mio padre passavamo le ore a colorare e disegnare insieme. Sono i ricordi che ho dei primi approcci creativi. Il percorso scolastico unito alla mia curiosità e creatività, hanno delineato, con gli anni, la mia visione artistica che si è sempre più unificata alla mia persona. Arte che da sempre percepisco come valvola di sfogo, un luogo di libertà senza regole da seguire. Il mio posto sicuro”.
Come si è evoluta nel tempo?
“Dopo il percorso di studio superiore e conseguente diploma in “Arte e decorazione pittorica” ho impiegato le mie conoscenze nel mondo del lavoro focalizzandomi nel settore del retail come Visual merchandiser e vetrinista. Nel 2013, spinto dal desiderio di levigare la mia conoscenza della lingua inglese e dal bisogno di intraprendere un viaggio personale ed un’esperienza di vita, ho deciso di trasferirmi a Londra. Città che mi ha stimolato e ispirato sotto diversi aspetti. In questo periodo di tempo ho avuto modo di lavorare come figurante ad alcuni progetti cinematografici e televisivi coltivando la mia passione per il cinema. Ho scoperto poi il musical, il teatro, e un particolare interesse per la scenografia. Nel 2020, dopo il mio rientro Verona, ho intrapreso un nuovo cammino lavorando come figurante presso l’Arena di Verona; esperienza unica che ha stimolato ancora di più il mio desiderio e bisogno d’arte. Da qui è nata l’idea, data da un bisogno personale di conoscenza, di iscrivermi all’ Accademia di Belle Arti a Verona scegliendo come ramo di studi proprio scenografia che tuttora sto frequentando”.
Quanto e quale aiuto hanno dato i social in questo senso?
“Il percorso, o meglio l’avventura social, è iniziata un pò per caso. Il tutto ha preso via proprio da quel famoso progetto di “Rinnovo casa”. Di certo non mi aspettavo tutto quello che ne è seguito. Non avevo nessun obiettivo specifico se non quello di sperimentare, creare e divertirmi condividendo ciò che facevo sulle piattaforme disponibili. Le strade che questo percorso ha portato sono molteplici, come i benefici. Ma la cosa di cui ho beneficiato di più è stata a livello personale. Il grande e inaspettato riscontro, insieme all’interazione da parte del pubblico (incontinua crescita), è stato per me la “benzina” di cui avevo bisogno, e che mi ha spinto a credere nelle mie potenzialità, nella mia arte, e a continuare a mettermi in gioco, sperimentando ed affinando i contenuti. La crescita artistica, grazie al riscontro dei social, è in continua evoluzione aprendo le porte ogni volta a qualcosa di nuovo e stimolante. Ultima grande soddisfazione, generata dai social, è stata la possibilità di esporre un mio lavoro in una mostra a Milano che vanta la presenza di 10 opere di Andy Wahrol”.
Raccontaci qualcosa sul progetto di “Rinnovo casa”
“Mi ero da poco trasferito in un nuovo appartamento nel centro di Verona che necessitava di un restyling che è una tra le cose che amo di più fare. Ho iniziato il viaggio sui social partendo proprio da qui sfruttando questa “tela bianca” come pretesto per creare dei contenuti. Il progetto di rinnovo è stato poi suddiviso in “puntate”. Questa “serie” di video ha da subito incuriosito il web e in poco più di un anno la pagina Instagram vanta il recente raggiungimento di più di 100mila followers con visualizzazioni che arrivano dal Giappone fino agli Usa. Il progetto ha dato vita a tutto quello che di conseguenza è arrivato dopo”.
Mostra “Arte nel Cuore” a nello Spazio IsolaSET di Palazzo Lombardia : come è nata l’idea di Nostalgia?
“Nostalgia nasce dalla fusione dei progetti più riusciti sui social e dal bisogno/desidero di trasmettere qualcosa di specifico. L’opera Nostalgia è stata creata appositamente per la mostra Arte nel Cuore e sta a simboleggiare “un atto d’amore verso il passato, a non dimenticarlo e a custodirlo con cura ricordando chi siamo e da dove veniamo”. Il tema principale è il riciclo/riuso di oggetti inutilizzati e rielaborati con tecniche miste. Un restauro “affettivo” di elementi che hanno avuto una storia propria e amati anni prima; cercando di far rivivere loro un nuovo presente con una luce più eccentrica, una nuova vita. Questo pensiero lo riporto anche a noi stessi permettendo ogni volta una rinascita personale, una versione migliorata a pieni colori.
Per Nostalgia è stato ricreato un “angolo di lettura” per invitare l’osservatore a fermarsi a riflettere con l’intento di stimolare i ricordi, e sensazioni legate appunto alla nostalgia e i piacevoli vissuti provando a riportare in superficie il bambino che siamo stati e di osservare il mondo con quegli occhi e quella leggerezza. Pensiero in contrapposizione rispetto a come siamo ormai abituati a vivere il presente sempre di corsa prestando sempre meno attenzione ai dettagli e ai valori. Gli elementi di “nostalgia” sono i fumetti, i colori accesi, talvolta eccentrici e fluorescenti, che sono il mezzo per indurre l’osservatore a pensare ad un passato spensierato e leggero come un cartone animato. Il presente è legato al “soffermarsi” sui ricordi di ognuno (ecco l’angolo lettura) che prendono vita.
E l’occasione di esporre a Palazzo Lombardia?
“La più recente e inaspettata delle soddisfazioni, come artista, è stata proprio l’esporre un mio lavoro presso una mostra, la mia prima mostra d’arte. L’Art Director di “Arte nel cuore” seguendo i miei lavori di restyling sui social, mi ha contattato chiedendomi di esporre a Milano presso il palazzo della Regione Lombardia. Mostra che, tra i vari artisti, ospita opere di Andy Wahrol. E come rifiutare! Per l’esposizione ho appositamente realizzato Nostalgia documentando sui miei canali social tutti i passaggi. Il coinvolgimento e apprezzamento sono stati incredibili. Ricordo che il giorno dell’inaugurazione è stato un turbine di emozioni contrastanti di gioia mista alla paura dell’inaspettato. E quale onore quello di poter esporre a Milano insieme a tanti altri artisti talentosi e affermati, ancora non mi sembra vero. Tutto quello che si sta muovendo è per me fonte di stimolo continuo e curiosità per altro che dovrà ancora arrivare”.
Curiosità, positività e uno sguardo dritto e aperto al futuro, per parafrasare il testo di una famosa canzone di Pierangelo Bertoli, sono i tasselli del background di vita e di arte che contribuiscono a definire la fonte dalla quale Alberto trae ispirazione?
“Per me la scelta dei colori che utilizzo è fondamentale, perché rispecchia la mia persona e stimolano delle sensazioni positive aiutandomi a vedere il mondo con positività e speranza. Mi piace circondarmi di gradazioni e intensità differenti che mi spingono a conoscere e a guardare sempre oltre. Per quanto riguarda il futuro mi piace immaginarmi dietro un angolo in attesa, accettando tutto ciò che questo viaggio porterà con sè insieme alla mia tipica curiosità ed entusiasmo che da sempre sono i miei più grandi alleati”.
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