Un Viaggio nel Cuore della Storia di Marrakech
di Francesca Fabbri Fellini – foto di Graziano Villa
Marrakech è un crocevia di culture e tradizioni, dove il passato incontra il presente in una sinfonia di colori, arti e mestieri. Gli antiquari di Marrakech sono testimoni privilegiati di questo ricco patrimonio.
I negozi di antiquariato di Marrakech sono musei viventi. Ognuno di essi offre una selezione di oggetti d’antiquariato, dai tradizionali mobili berberi ai gioielli d’argento, ai tessuti rari e alle ceramiche storiche.
Questi pezzi, spesso vecchi di centinaia di anni, raccontano storie di antiche dinastie, rotte commerciali e abilità artigianali tramandate di generazione in generazione.
Gli antiquari di Marrakech conservano e condividono tesori che riflettono l’anima della città e del Marocco nel suo complesso.
Qualità impareggiabile che ho trovato a Marrakesh? A differenza degli articoli prodotti in serie, ogni pezzo antico è unico, spesso realizzato a mano con materiali nobili come il legno di cedro, la pelle o il metallo cesellato.
Mi avevano detto che visitare un negozio d’antiquariato a Marrakesh è un’immersione nell’anima del Marocco e così è stato incontrando l’antiquario Khalid El Gharib nel suo magico e coloratissimo Espace Créateurs, Galerie Dar El Bacha in 51 rue Dar El Bacha nella Medina.
Collezionista appassionato e insaziabile, fervente difensore della conservazione dell’arte e della cultura marocchina, autore di 4 libri essenziali sul patrimonio del Marocco, Khalid El Gharib condivide la sua personale e insaziabile ricerca dei punti di riferimento del passato.
Un approccio intimo che si interroga sull’eredità umana che si cela dietro gli oggetti ritrovati.
Gli stili di vita e i costumi tradizionali, siano essi berberi, ebrei o musulmani, hanno alimentato le creazioni marocchine, ricche di un talento inestimabile.
Fassi di nascita, (essendo nato a Fès) l’interesse di Khalid per le ceramiche tipiche di Fès e per il mondo degli artigiani lo ha sempre affascinato.
Ricercatore nell’animo, ha poi esteso la sua esplorazione a tutto il patrimonio del Marocco, che racchiude storie e tradizioni in ogni regione.
Da Khalid, ogni oggetto racconta una storia, una testimonianza silenziosa del proprio viaggio nel tempo.
Tra queste venerabili mura, i manufatti di epoche passate offrono un legame tangibile con il passato, e il loro fascino si rivela irresistibile per coloro che cercano un pezzo del patrimonio marocchino.
Gli oggetti antichi non sono solo cimeli ma sono gli ambasciatori della storia, rappresentano un’era che ha plasmato il mondo in cui viviamo oggi.
Chi è Francesca
Francesca Fabbri Fellini è nata a Bologna nel 1965 sotto il segno dei Gemelli, ascendente Bilancia. Da quel giorno è scritto nelle stelle che sarà curiosa, dotata di grande senso dell’umorismo, del teatrale, di doti comunicative e una grandissima simpatia.
Alla continua ricerca di stimoli intellettuali.
La sua professione da grande?
Avrà a che fare con il mondo della parola.
A Bologna, il 6 giugno del ‘65, il giorno del suo battesimo, i suoi genitori, Maria Maddalena Fellini e il dott. Giorgio Fabbri scelsero come padrino lo zio Federico Fellini e come madrina la zia Giulietta Masina.
Lo zio ‘Chicco’, come lo chiamava lei, le insegnò sin da piccola che esistono due vite: quella ad occhi aperti e quella ad occhi chiusi.
Da emiliano-romagnola è dotata di coraggio personale, laboriosità, vivo senso dell’ospitalità, carattere franco, aperto e allegro. Si diploma al Liceo Linguistico.
A 23 anni dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere si trasferisce a vivere a Roma dove la sua vita si svolgerà sino al 2006, anno del ritorno a Rimini dove ad oggi vive e lavora.
Nel 1987 ha firmato la sua prima scrittura in video con la Rai, per il programma “Muoviamoci” su Rai Due, con Sidney Rome, ben 180 puntate. Dopo questa esperienza, ha firmato molti altri contratti con la Rai, con la qualifica di scrittura in video.
Dal 1999 al 2006 è stata una delle inviate de “La vita in diretta”, lo storico contenitore pomeridiano in onda sulla Rai dal 1991.
Ha lavorato con celebri autori televisivi come Michele Guardì, Enza Sampò, Giovanni Minoli, Daniel Toaff, Licia Colò.
La televisione le piace molto, ma il cinema è da sempre nel suo Dna (si definisce “cresciuta a cinema e tortellini”) : tra il 1993 e il 1997 ha collaborato con il network radiofonico RTL 102.5, occupandosi proprio di cinema, e grazie a questa esperienza è diventata giornalista professionista nel 1997.
Dal 2004 al 2006 ha firmato e condotto sempre sul network radiofonico RTL la trasmissione “Asa NIsi MAsa – L’ANIMA del cinema” che prendeva il nome dalla frase magica ripetuta da Guido/Mastroianni, protagonista di “Otto e mezzo” di Fellini.
Dal 2009, dopo l’incontro con il fotografo Graziano Villa (compagno di vita e di lavoro) si occupa della curatela delle sue mostre fotografiche, dall’ideazione alla realizzazione finale. Gestisce e organizza il portfolio del Villa, presentandolo a gallerie e festival. Elabora progetti di mostre fotografiche, scrive comunicati e gestisce la comunicazione dell’evento in maniera autonoma, conoscendo anche le tecniche di illuminazione ed allestimento utili per le esposizioni.
“La Fellinette”, così la chiamava lo zio Federico,(disegnandola a pastelli in un foglio di quaderno), ama la buona tavola, il cinema, il teatro, la radio, i libri, la fotografia, i fiori e soprattutto fare lunghe passeggiate sulla spiaggia con il suo più grande amico : Alfie, un barboncino bianco al quale manca la parola.
Per le celebrazioni del Centenario della Nascita dello zio Federico Fellini nel 2020, Francesca ha scritto e diretto un cortometraggio a tecnica mista che parte dall’animazione del disegno che le ha fatto da bambina, ’La Fellinette’, dove il disegno originale dello Zio Federico prende Vita, per arrivare in un sogno in live action e fare ritorno nell’animazione con un gran finale.
Francesca Fabbri Fellini è l’ultima erede per Dna del Maestro Federico Fellini.
E’ Ambasciatrice nel mondo dell’Uomo dai 5 Oscar e della sua eredità culturale.
Un collega giornalista un giorno le ha detto: ’Ti auguro di cuore Francesca di rimanere senatrice a vita dell’onirico felliniano nel mondo! ’
La vita di Francesca Fabbri Fellini si riassume in un’aforisma dello Zio Chicco : “Nulla si sa, tutto s’immagina”.
Il Fotografo = Viaggiatore del Mondo
La mia macchina fotografica è il mio passepartout per il Mondo
Graziano Villa
Forse sarà la mia origine ligure, precisamente genovese, che mi spinge a vedere la mia professione come un viaggio, inteso come ricerca. Una continua ricerca. Ricerca come conoscenza !
Come Cristoforo Colombo, si fa per dire, ho “navigato“ attraverso diversi settori della mia attività professionale, circumnavigando in lungo e in largo, utilizzando la mia macchina fotografica come uno strumento, come una nave, per “approdare“ in diversi “lidi“ di questo nostro Mondo per conoscerlo meglio.
Continuando a parafrasare il gergo marinaresco posso dire di aver cominciato la mia professione navigando nel “burrascoso“ mare del Reportage; per poi attraversare quello “turbolento“ e snob della Moda; dopodiché ho trovato ristoro e riposo nelle “calme acque“ dello Still-life, per approvare infine a quello “riflessivo“ del Ritratto.
La mia formula esistenziale è un giusto miscuglio di tutto questo, e quindi un‘esperienza di vita meravigliosa ! Volete degli esempi ?
Bene, con il reportage ho viaggiato in lungo e in largo sulle jeep o sugli aerei da turismo la savana africana, la giungla sudamericana e gli immensi spazi del nord america; nella moda ho conosciuto delle donne stupende; nello still-life ho scoperto oggetti meravigliosi, antichità preziose, arredi incredibili e persone di particolare levatura culturale che lavorano in questo ambiente.
E adesso che realizzo ritratti di personaggi importanti nell‘ambito economico, politico e culturale, o di semplici artigiani, sono particolarmente entusiasta.
Ma al di là del risultato professionale, che è comunque importante, un altro aspetto gratificante è il diretto contatto con questi personaggi : il rapporto umano.
Per decenni ho ritratto personaggi di ogni genere, di ogni strato sociale e culturale, di ogni Paese del mondo. L’ho fatto per riviste importanti come “AD-Architectural Digest”, “CAPITAL”, “AMICA”, “CLASS”, “TRAVELLER”, “FORTUNE”, “VANITY”, ecc.
In questo mio peregrinare in ogni angolo del pianeta sono sempre stato affascinato dalle grandi architetture che l’Uomo ha costruito per lasciare nel Tempo traccia del proprio passaggio e della propria esistenza. I nomi di tali icone sono scolpiti nella memoria collettiva e continuano a testimoniare l’audacia dell’ingegno umano: la Torre Eiffel, la Muraglia Cinese, le Piramidi di Giza, le Torri Gemelle del WTC, tragicamente famose, quelle di Kuala Lumpur, il Big Ben di Londra, il “Big Boy”, appena fuori dall’aeroporto di Oslo, il Castello Sforzesco di Milano, i Fiori di Metallo della Défense a Parigi, e così via.
Anche a queste strutture ho dedicato una serie di “Ritratti d’Architetture”. E parlo di ritratti a ragion veduta perché, come nel ritrarre le persone, ho tentato di personalizzare questi Giganti, di sceverare e descrivere, amplificandola, la loro struttura grafica, ovvero la loro “anima”. Ho insomma cercato di restituire visivamente l’impatto emozionale che queste meravigliose architetture hanno suscitato su di me: un impatto altamente soggettivo e dunque non comune perché, alla fine, lo sguardo di ciascuno è comunque, sempre e assolutamente unico e inimitabile. Credo, spero di esserci riuscito.
© Graziano Villa – Mostra “Roma : Caput Mundi” – Fontana di Trevi – Roma
©Graziano Villa – Mostra Personale alla Galleria “F.A.R. – Fabbrica Arte Rimini” – Rimini – 2018 – Tributo al “W.T.C.”
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