“Passo Rapido e Veloce”
di Francesca Fabbri Fellini – Foto di Graziano Villa
Nel 1989 avevo 24 anni quando ho visto il film di Salvatores ‘Marrakesh Express’.
È stato il mio primo viaggio virtuale in Marocco.
‘Marrakech Express’ è un film ‘on the road’ che consiglio a tutti.
Uno dei miei preferiti di Gabriele.
Il regista ci mostra con magistrali inquadrature le strade di Marrakech, la meraviglia del contrasto tra gli edifici color sabbia e gli abiti colorati dei suoi cittadini, la vivacità dei ragazzini nelle strade. Con lo spostamento dello scenario nel deserto, la telecamera indugia su panorami fantastici. Non è difficile comprendere lo sguardo di meraviglia che ho provato, di fronte alla bellezza delle dune, delle notti blu profondo sotto la luna marocchina quando finalmente ci sono stata lo scorso novembre.
Dopo 35 anni dalla visione di quel film, quest’anno sono stata invitata, al Festival internazionale arabo africano del film documentario di Zagora, dove ho proiettato la mia favola sospesa tra sogno e realtà : La Fellinette.
Così sono saltata su un volo verso la ‘città rossa’: Marrakech, chiamata così per il colore dei suoi edifici, dipinti nel rispetto delle regole urbanistiche che rendono obbligatorio il colore rosso della terra che circonda Marrakech.
Quale occasione migliore per fare una full immersion nelle tradizioni del Marocco?
Le Cicogne
Dovete sapere che a Marrakech le cicogne sono stanziali, fanno i nidi e covano le uova. Non esiste quindi un solo momento dell’anno in cui vederle. Ci sono sempre.
Per chi viaggia con i bambini, per i viaggiatori curiosi, per gli amanti degli animali poter ammirare questi grandi uccelli dal piumaggio nero e bianco e dal grande becco arancione è una vera delizia. La loro presenza è ben tollerata dagli abitanti di Marrakech perchè sono considerate simbolo di prosperità. Esiste addirittura una tradizione berbera che li considera esseri umani trasformati in uccelli. Una bella storia da tenere a mente mentre si passeggia per la Medina.
I Gatti
In Marocco il gatto è un animale sacro, si pensa che anche Maometto ne abbia avuto uno. Un animale che vienelasciato entrare ovunque, li potete vedere per strada, nei musei, nei negozi, nei riad, nei ristoranti o nelle botteghe del Souk. Vengono nutriti a scatolette di tonno, carne e croccantini da chiunque.
L’Islam da sempre tiene in grande considerazione i gatti. I piccoli felini, a differenza dei cani che sono considerati animali impuri, godono di privilegi speciali e possono persino entrare nelle moschee e nelle sale di preghiera. Inoltre, l’uccisione dei gatti è severamente vietata.
Anche il profeta Maometto aveva una gatta, chiamata Muezza. Secondo un celebre hadit (un racconto sulla vita di Maometto), il profeta amava a tal punto l’animale che, pur di non svegliarla dal sonno, si tagliò la manica della veste sopra la quale l’animale si era addormentato.
La Moschea della Koutoubia con i suoi 70 mt di altezza è la moschea più importante di Marrakech. Quando fu conclusa la sua costruzione nel 1158 era una delle maggiori del mondo islamico.
L’edificazione della moschea fu iniziata nel 1141 dal califfo almohade Abd al Mu-min. Si distingue per il suo alto minareto (che ricorda quello della Giralda) e per il suo colore dovuto alla pietra arenaria rosata, tipica della città.
Il suo nome, che significa “moschea dei librai“, si deve alle numerose bancarelle di libri che la circondano fin dai suoi primi anni.
Come nel resto delle moschee della città, l’ingresso è vietato ai non musulmani: dovete accontentarvi di vederla dall’esterno. A qualsiasi ora del giorno troverete molta gente nei pressi della Moschea, sia per la strada che nei suoi giardini.
Si compone di un grande cortile porticato aperto davanti alla sala di preghiera e disposti secondo l’asse di direzione della qibla. La Sala di preghiera, è una delle più vaste dell’occidente musulmano, misura 90 metri di larghezza per 60 m di lunghezza, atta ad accogliere fino a venti mila fedeli. La sala è divisa da numerosi pilastri bianchi in 17 navate perpendicolari al muro del miḥrab. La navata centrale e quella trasversale (lungo il muro del miḥrab) sono di dimensioni maggiori e danno all’insieme l’effetto della tipica pianta a “T”.
Passeggiando per la piazza Jemaa El-Fna mi sono immersa nel famoso bazar che trasmette la cultura marocchina. Posso dire dopo averla vista : l’Africa in una Piazza !
L’aspetto di questo posto cambia durante la giornata; di mattina e pomeriggio è sede di un vasto mercato all’aperto, con bancarelle che vendono le merci più svariate (dalle stoffe ai datteri, alle spremute d’arancia, alle uova di struzzo ) e “professionisti” dediti alle attività più svariate come truccatori con l’henné, erboristi, cavadenti, suonatori, incantatori di serpenti, fachiri, ammaestratori di scimmie di Barberia.
Verso sera la piazza diventa più affollata, infatti le bancarelle si ritirano e subentrano banchetti con tavole e panche per mangiare cibi preparati al momento: tajine, couscous, brochettes, olive in tutte le salse, lumache, zuppe, pesce alla griglia, carne alla griglia.
Jemaa el-Fna è un centro dinamico che si risveglia al tramonto. Durante il giorno, Jemaa el-Fna è un vivace mercato dove i venditori vendono una vasta gamma di merci, tra cui spezie, tessuti, gioielli e artigianato tradizionale marocchino.
Quando il sole tramonta, la piazza si trasforma. Bancarelle di cibo, artisti di strada, musicisti e cantastorie prendono vita, creando un’atmosfera elettrizzante.
Quando il giorno diventa notte, Jemaa el-Fna si trasforma. Le bancarelle di cibo prendono vita, offrendo una gamma vertiginosa di piatti della cucina marocchina. Dalle tagine piene di sapori al succo d’arancia appena spremuto, ogni delizia culinaria è un piacere per i sensi. Non perdete l’occasione di assaporare una ciotola fumante di zuppa harira o di provare un succulento kebab di agnello.
Che dire dei Souk dai colori scintillanti e dai profumi orientali, la città rossa risponde con uno schiocco delle dita al desiderio di cambiare scenario.
Esplora i Souk di Marrakech senza preoccuparti di perderti e imparerai a conoscere la storia e la cultura locale mentre ti fai strada attraverso il labirinto di negozi, puoi fermarti per fare acquisti di merce lungo il percorso. Puoi unirti a un tour per piccoli gruppi per risparmiare un po’ di soldi o optare per un tour privato per una maggiore flessibilità.
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