di Francesca Fabbri Fellini
L’ultima volta che siamo stati a Londra ho potuto visitare la Cattedrale di Westminster, grazie ad una guida speciale, Mr. Michael Carpenter…
…. figlio di Mr. Edward Carpenter, che nel 1951 divenne canonico e nel 1974 arcivescovo di Westminster Abbey.
Ecco la lapide commemorativa che si trova all’interno dell’Abbazia.
Nell’Abbazia di Westminster si è fatta la Storia di una nazione tra incoronazioni e sepolture reali.
L’Abbazia di Westminster è patrimonio mondiale dell’umanità – Unesco.
L’Abbazia di Westminster è il più celebre edificio religioso di Londra dopo la cattedrale di St. Paul, in quanto luogo delle incoronazione dei sovrani d’Inghilterra e di sepoltura degli stessi e di più di 3000 importanti personaggi del paese.
Si tratta di una chiesa proprietaria della Monarchia Britannica (Royal Peculiar) e si trova nel quartiere Westminster di Londra, accanto al palazzo sede del Parlamento.
Risale al 1045 la costruzione ad opera di re Edoardo il Confessore che la volle erigere per mantenere fede a un voto fatto mentre era esiliato in Normandia: aveva promesso di compiere un pellegrinaggio a Roma se la famiglia reale avesse riottenuto il trono d’Inghilterra. Quando divenne re, però, gli fu impossibile tenere fede al suo voto e decise di mandare un messo al Papa chiedendogli di dispensarlo, così il pontefice sostituì il voto con l’impegno da parte del sovrano di costruire un monastero dedicato a San Pietro.
Edoardo cercò il luogo più idoneo per l’inizio dei lavori e lo rilevò a Thorney Island sul Tamigi, in un sito dove nel 616 era già stato eretto un piccolo santuario dedicato al culto di San Pietro.
Partendo da qui e aggiungendovi altri terreni intorno, il re iniziò la costruzione di una maestosa chiesa in stile romanico che fu inaugurata nel 1065.
Nel 1245 la stessa venne ricostruita in stile gotico, mentre nel 1376 venne rifatta la navata centrale dall’architetto Henri Yevele, lo stesso della Torre di Londra e del Palazzo di Westminster.
Durante i regni di Enrico VII ed Enrico VIII fu aggiunta la Lady Chapel, oggi nota come cappella Enrico VII.
Anche il Rinascimento influì sulla costruzione di questa area dell’Abbazia di Westminster in quanto vi lavorarono anche artisti italiani come lo scultore Pietro Torrigiano.
Nel 1540 i benedettini, che erano qui insediati, dovettero abbandonare il monastero in seguito alla riforma della chiesa.
Come accennato, la cattedrale di Westminster ha visto svolgersi tutte le incoronazioni dei Re d’Inghilterra a partire da Aroldo II cognato di Edoardo il Confessore: solo Edoardo V ed Edoardo VIII non vennero incoronati qui, ma l’abbazia è anche il luogo in cui sono stati sepolti i sovrani fino al 1760.
La facciata principale dell’Abbazia di Westminster risale al XV secolo ed è sostanzialmente contenuta tra le due torri campanarie erette dall’architetto inglese Nicholas Hawksmoor sempre in stile gotico per completare al meglio la facciata.
Al centro della facciata spicca una grande polifora ogivale, chiusa da una vetrata policroma. Come caratteristico delle cattedrali gotiche, in corrispondenza della navata centrale si apre il rosone circolare, mentre la facciata si conclude con un timpano triangolare in alto, decorato alla gotica, mentre ai lati non mancano gli archi rampanti che sostengono le tre navate.
All’interno, l’Abbazia di Westminster si presenta a croce latina a tre navate per una lunghezza complessiva di centocinquantasei metri e una larghezza di trentaquattro, mentre la volta della navata centrale è alta circa trentadue metri.
Mentre, a sinistra, è ben visibile il ritratto di Riccardo II che risale al XIV secolo ed è il ritratto più antico di un re inglese che sia mai giunto ai giorni nostri.
Nella navata destra si nota invece la lapide dedicata al fondatore dello scautismo Robert Baden-Powell e di sua moglie Olave.
La navata centrale ospita anche la tomba del Milite Ignoto e la lapide in onore di Winston Churchill, ma più avanti si trovano anche le tombe di alcuni famosi architetti del XIX secolo e dell’esploratore David Livingstone.
Anche in tutta l’area del transetto, sia a destra che a sinistra dell’altare maggiore, sono presenti le sepolture di personaggi che hanno fatto la storia della nazione britannica.
Nel cosiddetto Angolo dei Poeti, per esempio, si trovano le tombe e le lapidi commemorative di alcuni tra i più importanti poeti e letterati inglesi come Shakespeare,Browning, Chaucer, Dickens e Kipling, e non ultima la lapide dell’irlandese Oscar Wilde.
L’altare maggiore, ad opera di Sir Gilbert Scott, spicca per il mosaico in vetro che rappresenta l’Ultima cena e per il suo magnifico Cosmati Pavement.
Il ‘Cosmati Pavement’ è stato solo di recente riportato al suo antico splendore al termine di un restauro durato due anni e completato nel 2010 giusto in tempo per il matrimonio tra William e Kate.
A lungo è rimasto nascosto da una pavimentazione lignea e da tappeti che lo proteggevano dal degrado ed era rimasto coperto in occasione di molte incoronazioni precedenti, tra cui quelle di Elisabetta II nel 1953 e di suo padre, Giorgio VI, nel 1937. Grazie alla nostra guida d’eccellenza Mr. Michael Carpenter, abbiamo potuto ammirare da vicino il pavimento cosmatesco,(inaccesibile al pubblico) una intricata manifattura a mosaico di marmo, pietra, vetro e metallo, commissionato da Enrico III e completato nel 1268 come ornamento della sua abbazia, ed è proprio in quel punto che si svolgono le incoronazioni da 700 anni. La pavimentazione è il miglior esempio sopravvissuto fuori dall’Italia di un raro tipo di mosaico in pietra noto come Cosmati, dal nome della famiglia italiana che lo creo. Un’opera d’arte unica per l’Abbazia di Westminster e per la Gran Bretagna stessa. Non ci sono altri pavimenti a mosaico come questo nel Regno Unito.
Dietro l’altare maggiore c’è il Santuario di Edward the Confessor che abbiamo potuto visitare sempre grazie alla nostra guida. Non aperto al pubblico.
Poi ci sono le cappelle reali di cui la più celebre è quella di re Enrico VII denominata Lady Chappel Henry VII, ma ci sono anche le sepolture di un centinaio di sovrani d’Inghilterra come il Monumento funebre di Enrico VII, realizzato dallo scultore italiano Pietro Torrigiani, anche lui sepolto nell’Abbazia di Westminster. Di particolare importanza all’interno dell’Abbazia la sedia di re Edoardo, ovvero il trono su cui si siedono tutti i sovrani durante il rito dell’incoronazione che si tiene dal 1066, ovvero dall’incoronazione di Guglielmo il Conquistatore.
Chi è Francesca
Francesca Fabbri Fellini è nata a Bologna nel 1965 sotto il segno dei Gemelli, ascendente Bilancia. Da quel giorno è scritto nelle stelle che sarà curiosa, dotata di grande senso dell’umorismo, del teatrale, di doti comunicative e una grandissima simpatia.
Alla continua ricerca di stimoli intellettuali.
La sua professione da grande?
Avrà a che fare con il mondo della parola.
A Bologna, il 6 giugno del ‘65, il giorno del suo battesimo, i suoi genitori, Maria Maddalena Fellini e il dott. Giorgio Fabbri scelsero come padrino lo zio Federico Fellini e come madrina la zia Giulietta Masina.
Lo zio ‘Chicco’, come lo chiamava lei, le insegnò sin da piccola che esistono due vite: quella ad occhi aperti e quella ad occhi chiusi.
Da emiliano-romagnola è dotata di coraggio personale, laboriosità, vivo senso dell’ospitalità, carattere franco, aperto e allegro. Si diploma al Liceo Linguistico.
A 23 anni dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere si trasferisce a vivere a Roma dove la sua vita si svolgerà sino al 2006, anno del ritorno a Rimini dove ad oggi vive e lavora.
Nel 1987 ha firmato la sua prima scrittura in video con la Rai, per il programma “Muoviamoci” su Rai Due, con Sidney Rome, ben 180 puntate. Dopo questa esperienza, ha firmato molti altri contratti con la Rai, con la qualifica di scrittura in video.
Dal 1999 al 2006 è stata una delle inviate de “La vita in diretta”, lo storico contenitore pomeridiano in onda sulla Rai dal 1991.
Ha lavorato con celebri autori televisivi come Michele Guardì, Enza Sampò, Giovanni Minoli, Daniel Toaff, Licia Colò.
La televisione le piace molto, ma il cinema è da sempre nel suo Dna (si definisce “cresciuta a cinema e tortellini”) : tra il 1993 e il 1997 ha collaborato con il network radiofonico RTL 102.5, occupandosi proprio di cinema, e grazie a questa esperienza è diventata giornalista professionista nel 1997.
Francesca nel 2003 con la mamma Maria Maddalena, firma un volume di ricordi e ricette dal titolo: ‘A tavola con Fellini’ che in una nuova edizione del 2013 diventerà ‘A tavola con Fellini – Ricette da Oscar della sorella Maddalena’, le ricette preferite dello Zio Federico.
La cucina, la famiglia, il cinema e i film. Un Federico Fellini raccontato attraverso le sue preferenze e le abitudini a tavola.
Un viaggio tra i sapori della tradizione emiliano-romagnola e la storia del cinema mondiale.
“Un libro per diffondere al mondo intero la passione di Fellini per la cucina tradizionale”. Questo è il motivo che ha spinto Francesca, a pubblicare questo volume.
Dal 2004 al 2006 ha firmato e condotto sempre sul network radiofonico RTL la trasmissione “Asa NIsi MAsa – L’ANIMA del cinema” che prendeva il nome dalla frase magica ripetuta da Guido/Mastroianni, protagonista di “Otto e mezzo” di Fellini.
Dal 2009, dopo l’incontro con il fotografo Graziano Villa (compagno di vita e di lavoro) si occupa della curatela delle sue mostre fotografiche, dall’ideazione alla realizzazione finale. Gestisce e organizza il portfolio del Villa, presentandolo a gallerie e festival. Elabora progetti di mostre fotografiche, scrive comunicati e gestisce la comunicazione dell’evento in maniera autonoma, conoscendo anche le tecniche di illuminazione ed allestimento utili per le esposizioni.
“La Fellinette”, così la chiamava lo zio Federico,(disegnandola a pastelli in un foglio di quaderno), ama la buona tavola, il cinema, il teatro, la radio, i libri, la fotografia, i fiori e soprattutto fare lunghe passeggiate sulla spiaggia con il suo più grande amico : Alfie, un barboncino bianco al quale manca la parola.
Per le celebrazioni del Centenario della Nascita dello zio Federico Fellini nel 2020, Francesca ha scritto e diretto un cortometraggio a tecnica mista che parte dall’animazione del disegno che le ha fatto da bambina, ’La Fellinette’, dove il disegno originale dello Zio Federico prende Vita, per arrivare in un sogno in live action e fare ritorno nell’animazione con un gran finale.
Francesca Fabbri Fellini è l’ultima erede per Dna del Maestro Federico Fellini.
E’ Ambasciatrice nel mondo dell’Uomo dai 5 Oscar e della sua eredità culturale.
Un collega giornalista un giorno le ha detto: ’Ti auguro di cuore Francesca di rimanere senatrice a vita dell’onirico felliniano nel mondo! ’
La vita di Francesca Fabbri Fellini si riassume in un’aforisma :
‘Nulla si sa, tutto s’immagina’.
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