di Doctor Floyd
Il Primo Marzo del 1973 viene pubblicato negli U.S.A. e successivamente nel resto del mondo “The Dark Side Of The Moon”, il disco perfetto !
Ogni lato del disco costituisce un’opera musicale continua che esplora la natura dell’esperienza dell’essere umano: il conflitto interiore, il rapporto con il denaro, il trascorrere del tempo, l’alienazione mentale.
Le cinque tracce di ognuno dei due lati rappresentano vari stadi della vita umana .
Se da un lato i testi sono unicamente scritti da Roger Waters, dall’altro le musiche costituiscono, come mai in precedenza, il prodotto della perfetta simbiosi dei quattro Floyd.
Questo disco ha radici lontane: dal punto di vista musicale rappresenta l’apoteosi di cinque anni di sperimentazione ma concettualmente parte da lontano se si pensa che già nel 1971 Waters aveva in mente il progetto e chiese ai suoi compagni di appuntarsi aspetti, situazioni, domande e difficoltà di vita che destassero preoccupazione o ansia.
Alcuni dei brani presenti nel disco furono scritti anni prima e mai pubblicati mentre tutta l’opera venne perfezionata dal vivo durante l’anno precedente la pubblicazione.
“The Dark Side Of The Moon” è universalmente riconosciuto come il disco più rappresentativo dei Pink Floyd.
L’immagine raffigurata sulla copertina del disco è diventata nel tempo l’emblema della band.
Il prisma piramidale attraversato dal raggio di luce presente sul fronte della copertina del disco genera un arcobaleno che prosegue all’interno della copertina sovrapponendosi ad un tracciato di pulsazioni cardiache per poi riattraversare un prisma invertito sul retro e riemergere nella forma di raggio di luce iniziale. Insomma un circolo vitale che si chiude graficamente proprio come come la musica del disco che ha inizio e termine nel battito cardiaco.
“The Dark Side Of The Moon” è il disco della svolta per la band.
Il raggiungimento del successo planetario, della fama e della ricchezza ma anche il momento in cui Waters si appropria dei Pink Floyd e nello stesso tempo quello in cui Gilmour afferma definitivamente la sua presenza nel gruppo attraverso la sua musicalità.
Alan Parsons è il tecnico del suono del disco e gran parte delle meravigliose sonorità presenti in tutte le tracce sono dovute a lui.
Per cantare “The Great Gig In The Sky” viene reclutata quasi per caso Clare Torry e le viene detto: “Pensa a qualcosa di macabro e canta”.
The “Dark Side Of The Moon” è un disco che potrebbe essere pubblicato per la prima volta anche oggi e sarebbe attuale.
Buon ascolto !
Franco M. Lamacchia = DoctorFloyd
Il mio nome è Franco M. Lamacchia, sono nato a Milano nel 1964, ma riminese dall’età di tre anni e ho nel mio pseudonimo “Doctor Floyd”, buona parte dell’essenza della mia esistenza: l’essere un medico e un appassionato dei Pink Floyd.
Sono da sempre convinto che ci si identifichi con i doveri e con le passioni e quindi accanto alla mia professione di medico che esercito ormai da 30 anni, coltivo diversi interessi come lo sci, il tennis, il cinema, i viaggi, ma di certo quello che più di tutti ho approfondito e sento mio è quello per la musica della band inglese.
Iniziò tutto in una fredda mattina del dicembre del 1979, allorquando, quindicenne, mi stavo recando a piedi al mio amato Liceo e da un bar sentii provenire una canzone che mi entrò subito in testa: si trattava di “Another Brick In The Wall”.
Quel giorno mi segnò per sempre e nel giro di un paio d’anni riuscii a ripercorrere a ritroso l’intera storia del gruppo arrivando ad ascoltare l’intera discografia fino ai primi dischi con Syd Barrett datati 1967.
La mia vita da “floydiano” è poi andata avanti, e continua tutt’ora, rincorrendo concerti, eventi e pubblicazioni inerenti il mondo dei Pink Floyd, raggiungendo il suo momento più emozionante il giorno in cui, a gennaio 2018, ebbi l’opportunità di rivolgere alcune domande a due membri della band in una conferenza stampa a Roma, un ricordo incancellabile per sempre.
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