SILVANO PORTALUPI – “C’era una volta…il Ritoccatore/Artista…”
di Graziano Villa
Guardate questa bellissima immagine di Silvano Portalupi che ha saputo costruire una comunicazione pubblicitaria per l’Azienda “Fisher – Utensileria”, ispirandosi al grande artista del ‘500 l’Arcimboldo. Pensate che ogni singolo elemento dell’immagine e’ stato da lui disegnato. Erano tempi in cui non esisteva il magico Photoshop, ne l’informatica come si è sviluppata nel ritocco digitale fino al giorno d’oggi. Inoltre il processo creativo vedeva coinvolti tutti : il cliente, il fotografo, il ritoccatore, che insieme costruivano l’immagine. Questo voleva dire che alla base del lavoro di ciascuno, c’era una notevole capacità creativa dettata da una solida cultura nell’ambito delle discipline artistiche che veniva utilizzata per costruire l’immagine definitiva per la comunicazione pubblicitaria.
Non era inusuale che alcune aziende si rivolgessero direttamente a Portalupi per avere l’immagine pubblicitaria definitiva.
Un incontro interessante
di Gloriana Ducrot
Silvano Portalupi ha una storia di illustratore, grafico e ritoccatore fotografico.
La sua innata capacità pittorica è stata potenziata da una ininterrotta attività di studio, alla continua ricerca di perfezionamento e di soluzioni professionali personali e interessanti. Una storia iniziata a quattordici anni con una scuola professionale di grafica organizzata dalla Casa Editrice Rizzoli che, subito dopo il diploma di perito grafico, gli ha aperto le porte del mondo dei giornali (settimanali, mensili, quotidiani) dapprima come ritoccatore e poi come grafico impaginatore. Il mestiere di ritoccatore, che oggi si realizza al computer, era un’attività completamente manuale: si trattava di intervenire sulle foto con pennello, colori e aerografo per eliminare le imperfezioni, correggere i difetti, modificare i colori fino, in qualche caso, a trasformare una immagine in bianco e nero in una credibile e realistica “foto a colori”. E’ stata una palestra di capacità e precisione che ha aperto le strade di Silvano verso una diversa libertà espressiva.
La capacità di giocare di fantasia si è potuta esprimere, per esempio, nella collaborazione con l’Occhio Magico, lo studio fotografico di Ambrogio Beretta e Giancarlo Maiocchi (poi solo di Maiocchi) che ha lavorato con le più note agenzie pubblicitarie. Dalla somma delle capacità creative degli art director pubblicitari, dalla fantasia dei fotografi e dagli interventi pittorici di Portalupi sono nate realizzazioni molto diverse.
In alcuni casi si può parlare di ispirazione metafisica come nelle figure fotografiche trasfigurate. Ne sono esempi la modella con il braccio più lungo del mondo o quella che attraversa il muro in bici da corsa… In altri casi si tratta di un paesaggio onirico creato per ambientare preziosi servizi di piatti fotografati in still-life e cioè nel modo ideale per poter essere scontornati e inseriti all’interno dell’immagine pittorica. O, al contrario, è l’immagine dipinta che prende la scena su un ritratto fotografico opportunamente sfumato. Un esempio? La rossissima bocca che sfiora le ciliegie: un messaggio di grande sensualità perfetto per il lancio pubblicitario dell’elegante mensile patinato “Il Piacere” edito da Rusconi.
Silvano Portalupi viene chiamato inoltre dalle più note agenzie per illustrare prototipi di prodotti non ancora pronti per essere fotografati ma che vanno raffigurati subito per poter partire con la campagna pubblicitaria e battere sul tempo la concorrenza. Tra i suoi clienti vi sono importanti marchi di moda, oggettistica, alimentari e varie case editrici con rapporti gestiti sia personalmente sia insieme ad agenzie pubblicitarie, studi e free lance.
Tema ricorrente in gran parte della sua attività è la sovrapposizione disegno-foto o foto-disegno, un artificio che attrae lo sguardo proprio per l’indiscutibile fascino del gioco tra realtà e irrealtà.
Un gioco che porta avanti anche quando “ dipinge per il piacere di dipingere” e non per motivi professionali. E così, quando lo si va a trovare nella sua accogliente casa di campagna, ci si imbatte in un paesaggio raffigurato sul muro di una casa, un prezioso trompe l’oeil che riproduce fedelmente l’aia che sta dietro quel muro. O, nel periodo natalizio, un presepe con i personaggi illustrati con grande maestria: un delizioso biglietto da visita per il piccolo borgo piemontese
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